Da domenica scorsa la pallacanestro padovana può vantare un ulteriore rappresentante

Giovedì 29 Ottobre 2015
Da domenica scorsa la pallacanestro padovana può vantare un ulteriore rappresentante in serie A. Con l'ingresso a pochi minuti dal termine della sfida tra Reyer Venezia e Cremona, infatti, il cittadellese Alessandro Simioni ha fatto il proprio esordio ufficiale nella massima serie, seguendo così le orme di illustri suoi compaesani del calibro di Massimo Minto, Giuseppe Bosa e Renzo Tombolato. Particolare non indifferente: Simioni ha appena 17 anni, e gioca a basket solo dal 2009.
«È stata un'emozione indescrivibile, non avevo mai provato niente del genere, neppure quando due anni fa ho ricevuto la prima chiamata in Nazionale under 15 - confessa il pivot classe 1998 - Non ricordo neppure bene cosa è successo, ma so che quando sono andato a sedermi sul cubo del cambio, con tutta quella gente che mi guardava, mi sono tremate le gambe. Devo ringraziare la società e il coach Carlo Recalcati, che mi hanno dato questa opportunità straordinaria».
Scoperto da Ivano Ziero, dirigente del Basket Cittadella e all'epoca il suo insegnante di educazione fisica, Simioni ha lasciato la squadra della città murata tre anni fa per giocare a Pesaro, e dal 2014 è alla Reyer. «Qui mi trovo benissimo, anche l'anno scorso con l'under 17 abbiamo centrato un quarto posto che neppure noi ci aspettavamo. Di quelle finali nazionali ricordo soprattutto la gara dei quarti con Casale Monferrato, quando abbiamo fatto una rimonta pazzesca e all'ultima azione del supplementare, con un semigancio di sinistro, ho trovato il canestro della vittoria. Quest'anno io e altri ragazzi del '98 abbiamo avuto la fortuna di entrare nell'orbita della prima squadra e ci alleniamo spesso con loro, ma non mi sarei mai aspettato di fare così presto l'esordio in serie A».
Simioni rimane sempre legato alle sue origini: «Nei weekend torno spesso per stare con la famiglia e gli amici. Cerco di rimanere informato anche sulle vicende del Basket Cittadella, e se posso vado volentieri a vedere le partite».
Dopo l'esordio in A, la maglia della nazionale maggiore potrebbe essere il prossimo sogno da realizzare? «Devo precisare che non mi sento minimamente arrivato. Quello che è successo domenica è stato speciale, ma per me rappresenta solo un punto di partenza, una base su cui costruire il mio futuro. Spero di poter fare ancora tanta esperienza a questi livelli, prima di iniziare a pensare alla Nazionale».

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