«Cifra quadruplicata: se pago, non posso mangiare»

Mercoledì 24 Luglio 2019
LE TESTIMONIANZE
PADOVA Il nuovo regolamento sulle case popolari sta suscitando il malcontento fra i tanti i residenti strozzati da canoni d'affitto insostenibili. Una testimonianza forte arriva da Marilena Rauli, 56 anni, che assieme alla figlia 17enne abita in una casa Ater a Granze di Camin. Da 59 euro al mese, dovrà pagarne 203. «Sono vedova da quattro anni racconta la signora Rauli Ho perso il lavoro per stare accanto a mio marito e ora sono disoccupata. Ricevo una pensione di reversibilità di 830 euro, con cui mantengo anche mia figlia. Se tolgo più di duecento euro al mese, significa che devo vivere con appena 600 euro. Oltre alle bollette, alla spesa, devo anche pensare ai bisogni di mia figlia che va ancora a scuola. Non so cosa fare, rinuncerò al cibo». Marilena, come tanti altri, si sente presa in giro. «Sono arrabbiata, abito qui da 29 anni aggiunge la signora Rauli ed è triste vedere che chi paga, deve rimetterci per chi non paga, o per chi fa il furbo. Io ho il Cud all'Inps e non scappo, ma c'è gente che è riuscita a mettersi via un gruzzoletto togliendo i soldi dal conto per ricevere la pensione. O chi figura senza figli e invece li ha a casa, e poi li vedi girare con i macchinoni. E' squallido vedere certe situazioni, soprattutto per chi rispetta le regole». E' in difficoltà anche Antonia Vitadello, 66 anni, residente dal 1998 in un appartamento Ater in via Pinelli. Con le nuove regole, l'affitto della signora Vitadello passa da circa 130 euro a 400 euro. «Abito da sola, i figli sono grandi e io sono divorziata da 30 anni ormai ammette Antonia . Ho lavorato nella pubblica amministrazione fino a 60 anni, ora ricevo la pensione minima di 900 euro al mese. Vorrei capire con quali criteri è stato valutato il valore del mio appartamento, la casa ha parecchi anni e soffre di gravi problemi strutturali soprattutto dovuti al maltempo. L'Ater non ha certo una politica di ristrutturazione. Finora riuscivo a far fronte alle spese, ma con questa modifica le cose per me peggioreranno». Il provvedimento ha generato confusione. «Sono arrabbiata perché il conteggio non mi sembra corretto specifica la signora Vitadello -. Non so se hanno dato valore al Tfr o alla casaAbito in una struttura fatiscente di 58 metri quadrati con un garage. Ho sempre pagato ciò che è stato chiesto, oggi parlo e non mi nascono perché so di essere nel giusto. La speranza è che qualcuno si accorga di queste incongruenze e risolva la situazione».
Elisa Fais
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