Zecche, un'altra estate calda

Mercoledì 19 Giugno 2019
Zecche, un'altra estate calda
LA PREVENZIONE
BELLUNO Un solo caso di Tbe quest'anno, dall'inizio della stagione calda. Tuttavia l'Usl 1 Dolomiti non abbassa la guardia e mette a punto il piano di difesa 2019. Dopo l'annuncio della gratuità del vaccino per un'elevata immunizzazione, l'azienda sanitaria si è attivata per il reperimento delle dosi dall'unica ditta produttrice, per soddisfare le numerose richieste che arriveranno dalla cittadinanza. Dal 1994 a oggi i casi di Tbe osservati a Belluno sono 224, circa il 40% del complessivo nazionale, mentre negli ultimi dieci anni quelli di borelliosi sono stati circa 700. Intanto domani alle 18, nella sala riunioni del San Martino, nell'ambito della rassegna Giovedì della salute, si parlerà proprio di zecche. Marco Dal Pont referente Uoc delle Professioni Sanitarie Funzione territoriale, Carmela Granata dirigente Medico Uoa Malattie Infettive Belluno e Antonio Lalli medico del Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione informeranno i cittadini su zanzare e zecche e sulle malattie da loro trasmesse.
L'INSETTO
Le zecche, si sa, sono acari che per il loro sviluppo hanno bisogno di nutrirsi di sangue parassitando numerosi animali selvatici e domestici e occasionalmente l'uomo. Il loro habitat ideale sono le zone boschive miste, umide, ricche di cespugli e di sottobosco e radure con erba alta. Il tipo più diffuso in Italia è l'Ixodes ricinus, che funge da vettore e da serbatoio per numerose malattie tra cui la borreliosi di Lyme e l'encefalite da morso. La borreliosi di Lyme e la Tbe trovano un'ampia diffusione nel nord-est dell'Italia ed in particolar modo nell'area bellunese. Per questo motivo la Regione Veneto ha individuato nell'Ospedale San Martino il centro di riferimento per le patologie trasmesse da zecche. La manifestazione clinica più frequente della borreliosi è l'eritema migrante, un'eruzione cutanea di forma anulare che si estende progressivamente; vi possono essere altre manifestazioni extracutanee a carico del sistema nervoso con meningiti, encefaliti, neuropatie periferiche e articolari con la classica artrite di Lyme. L'altra patologia di rilievo è rappresentata dalla Tbe. La malattia decorre, il più delle volte, in maniera asintomatica, ma quando si manifesta è caratterizzata da un andamento febbrile bi-fasico insieme ad altri sintomi simil-influenzali. Vi puo' essere un interessamento del sistema nervoso con encefalite, meningite, paralisi. La mortalità è del 2%.
IL VACCINO
La prevenzione è rappresentata dallo stesso virus Tbe purificato e inattivato. Il ciclo vaccinale di base è costituito da tre dosi da somministrare per via intramuscolare, in tempi diversi, preferibilmente nei mesi invernali. La protezione conferita è di circa tre anni. Sono previsti successivi richiami ogni 3-5 anni. Il prodotto in commercio e disponibile nella formulazione pediatrica, per i bambini di età compresa tra 1 e 15 anni e nella formulazione adulti indicata a partire dai 16 anni di età.
Alessia Trentin
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