S'infortuna sulla Schiara: salvato dopo una notte di paura

Martedì 18 Giugno 2019
LA DISAVVENTURA
BELLUNO Notte da dimenticare per un 47enne di Sedico. L'uomo, M. Z., è stato trovato ferito ieri mattina nel Gruppo della Schiara. Si è risolta con un lieto fine la ricerca che ha visto impegnate diverse squadre del Soccorso alpino a partire dalla serata di domenica. Trovato in fondo ad un canalone, l'uomo è stato portato all'ospedale con l'elicottero del Suem e le sue condizioni non sono gravi. L'alpinista era partito domenica mattina con l'intenzione di percorrere il primo tratto del Viaz dei camorz e dei camorzieri, l'impegnativa traversata alpinistica tra creste e cenge che dalla Pala Alta, attraverso Pala Bassa, cengia del Burel e Monte Coro, porta al Rifugio Bianchet. Poco dopo le 10 aveva mandato una foto e un messaggio per avvisare la famiglia che tutto era a posto, poi più nulla. Il cellulare, che prima suonava libero, nel corso della giornata si era spento e i familiari preoccupati si erano mossi per cercalo, rinvenendo la sua auto ancora parcheggiata a Pian de Fraina a 900 metri di quota. Ed è scattato l'allarme. Data la difficoltà del percorsi, subito si è cercato di risalire al tracciato telefonico. Dal momento che l'ultima cella agganciata risultava quella di Vallada Agordina, si pensava potesse trovarsi sul versante che dà verso la statale agordina. Alle 5.30 di ieri, alle prime luci, l'elicottero dell'Air service center convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, ha così trasportato in quota due squadre della Stazione di Belluno, per poi procedere a un lungo sorvolo del percorso con altri soccorritori a bordo, senza però alcun risultato. Poiché l'uomo avrebbe dovuto fare il tratto Pala Alta-Pala Bassa, le due squadre sono state sbarcate alla fine, una a Forcella Medon, l'altra sulla Pala Bassa, e hanno percorso a ritroso la porzione del Viaz. Arrivati all'attacco della Pala Alta, grazie a un'intuizione due soccorritori hanno tentato una cengia più alta, temendo l'alpinista avesse potuto proprio sbagliare l'ingresso iniziale. Ed è stato così che verso la cima est della Pala Alta, alle 8 circa, l'uomo è stato individuato in un canale. Era salito quasi in vetta, molto più su rispetto alla traccia corretta, seguendo una cengia errata, quando un appiglio su cui si teneva aveva ceduto e lui era ruzzolato una quindicina di metri, fermandosi fortunatamente prima di uno strapiombo. Dopo aver attrezzato una corda fissa, la squadra lo ha raggiunto. Era cosciente, sebbene lamentasse dolori al bacino e avesse riportato un trauma al volto. Imbarellato e recuperato con un verricello, l'infortunato è stato trasportato all'ospedale di Belluno. (atr)
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