LA KERMESSE
BELLUNO Una nuova Doc che affonda le sue radici nella viticoltura

Mercoledì 10 Aprile 2019
LA KERMESSE
BELLUNO Una nuova Doc che affonda le sue radici nella viticoltura storica della Valbelluna. L'annuncio è stato dato ieri a Vinitaly, l'evento che ogni anno chiama a raccolta tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori del settore vitivinicolo. Non si tratta di un'idea ma di un progetto che ha già completato la fase istruttoria e che a breve sarà sottoposto all'esame di Regione, Stato e Unione Europea.
Ma ad essere protagonista è stata anche la Fondazione Cortina 2021, motore dei prossimi Campionati del Mondo di Sci alpino. Un'occasione per promuovere la Regina e valutare le ricadute dell'evento su economia e turismo. A tracciare un bilancio il governatore del Veneto Luca Zaia e Kristian Ghedina. L'intreccio di vino, sport e territorio ha occupato l'intera giornata dall'analisi della collaborazione tra Fondazione Cortina 2021 e il Consorzio Prosecco Doc.
AUTENTICITÀ
«Il grosso del lavoro è già stato completato - ha spiegato ieri Enzo Guarnieri, presidente del Consorzio Coste Feltrine - abbiamo già raccolto tutta la documentazione». Per la provincia si tratterebbe della terza Doc, oltre a quella del Prosecco e della Serenissima che raccoglie gli spumanti metodo classico della montagna veneta.
SOLENNITÀ
A Verona sono state presentate 6 delle 12 cantine che fanno parte del consorzio Coste Feltrine che si sta molto sviluppando in questi anni non solo in Valbelluna ma anche sulle montagne della sinistra Piave da Mel a Lentiai e sull'altopiano dell'Alpago. Si tratta di un'area di 30 ettari in produzione, a cui vanno sommati altri 10 di impianto aggiunti in questa campagna agraria, con un potenziale produttivo di 300.000 bottiglie. L'aumento più considerevole nella produzione e nei nuovi impianti si è riscontrato nelle varietà legate al territorio come Pavana, Gata e Bianchetta. 
PERFORMANCE
Recentemente da alcune aziende sono stati ottenuti importanti riconoscimenti internazionali come medaglie al Cervim, concorso internazionale dei vini di montagna,al Beo Wine di Belgrado e l'inserimento in alcune importanti guide enogastronomiche di livello nazionale. Avere un nuovo marchio può anche aprire le porte al turismo.
OPPORTUNITÀ
A ribadirlo, dal palco di Vinitaly, è stato l'assessore regionale al turismo Federico Caner. «Questa può essere una nuova frontiera di una viticoltura non soltanto eroica ma anche con una grande attenzione verso l'ambiente e che rappresenti il territorio. Questo può essere un binomio vincente anche dal punto di vista turistico: i dati ci dicono che nel 2018 il 56% degli italiani che si sono mossi lo hanno fatto con una motivazione legata all'enogastronomia e in particolare al vino. Un'impennata rispetto al 2017, quando quella fascia era del 41%».
TESTIMONIAL
In prima fila a testimoniare la propria stima verso il settore anche Kristian Ghedina che ha scherzato sull'agricoltura eroica. «Tanto di cappello ragazzi, perché fare i viticoltori su pendii scoscesi al 100 per cento è dura. Come pendenza potrebbe andare bene per me per sciare, ma siccome ci sono le vigne non è la mia passione: per andare forte io devo avere campo libero».
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