L'INDAGINE
BELLUNO Disposto il sequestro dei filmati delle telecamere di videosorveglianza

Martedì 21 Maggio 2019
L'INDAGINE BELLUNO Disposto il sequestro dei filmati delle telecamere di videosorveglianza
L'INDAGINE
BELLUNO Disposto il sequestro dei filmati delle telecamere di videosorveglianza di piazza dei Martiri: ora il giallo dei grani avvelenati è in mano alla Procura. Solo un tassello, per ora, si aggiunge alla brutta storia del veleno sparso domenica all'alba attorno alla fontana dei giardini centrali. Sembra infatti che il prodotto non servisse tanto a uccidere i topi, ma che fosse indirizzato ai colombi, in quanto composto da chicchi ricoperti da una sostanza mortale. Non è la prima volta, d'altra parte, che i piccioni del centro storico vengono presi di mira e diventano obiettivo di azioni violente. In passato un'associazione animalista aveva segnalato un cittadino che sparava dalla propria terrazza ai colombi, responsabili di disturbare e di sporcare. Ma questa volta è diverso, è più grave. La vicenda poteva avere risvolti tragici, se solo un bambino o un cane avessero mangiato per curiosità uno dei granelli diffusi a centinaia sui sanpietrini di una zona molto frequentata dai bellunesi.
L'INCHIESTA
Le indagini sono in corso. Sarà aperto un fascicolo contro ignoti, le possibili ipotesi di reato sono avvelenamento e tentata lesione. «Non ci sono sviluppi particolari, se non che si è mossa la Procura della repubblica come avevamo immaginato dal momento che sono intervenuto il Comune e la polizia di Stato spiega il sindaco, Jacopo Massaro -. La Procura ha disposto il sequestro dei filmati delle telecamere di sorveglianza di piazza dei Martiri e le analisi sono state disposte dalla Polizia di stato, ma non credo sia arrivato l'esito». «L'autore è un delinquente dichiara il consigliere comunale di opposizione Raffaele Addamiano -, qualcuno che non ha calcolato bene la conseguenze del gesto».
I PRECEDENTI
Non è la prima volta che viene sparso del veleno in città, in luoghi pubblici e con chiara finalità criminale. Negli anni scorsi si era diffuso il panico a Nogarè, in un parchetto, e gli episodi avevano spinto il Comune ad assumere provvedimenti. «Siamo intervenuti con varie operazioni di bonifica negli anni e abbiamo anche lavorato con cani specializzati nella ricerca di bocconi avvelenati le parole di Massaro -. Sono stati fatti controlli a tappeto in zone sensibili. La gravita dell'episodio di domenica sta nella dimensione del boccone avvelenato: molto piccolo e quindi facilmente utilizzabile da un bambino, inoltre sparso in una delle zone più trafficate della città per cui facilmente rinvenibile. Senza contare tutti i rischi che riguardano la fauna».
Alessia Trentin
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