L'INCONTRO
BELLUNO Un'occasione di sviluppo per tutti, mettendo al primo posto

Domenica 19 Gennaio 2020
L'INCONTRO
BELLUNO Un'occasione di sviluppo per tutti, mettendo al primo posto la crescita infrastrutturale. Il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin nei giorni scorsi si è sentito con Vincenzo Novari, Ad del comitato organizzativo di Milano-Cortina 2026. Al manager ha indicato le priorità per il territorio e gli obiettivi da raggiungere.
OPPORTUNITÀ CONCRETA
«Le Olimpiadi di Cortina erano un sogno, adesso sono una realtà, un'occasione importantissima per il nostro territorio, che va ben oltre le due settimane dei Giochi. Per questo ho già parlato con Vincenzo Novari, amministratore delegato del comitato organizzativo, per programmare al meglio le opere a servizio della manifestazione e che poi resteranno a servizio dello sviluppo turistico. Opere che devono guardare alla sostenibilità ambientale e contemporaneamente costituire quel rilancio infrastrutturale di cui il Bellunese ha bisogno». È quanto afferma il presidente della Provincia, Roberto Padrin.
PROGRAMMAZIONE
«Il fatto di ospitare un evento planetario del genere, a breve distanza dai Mondiali di Sci 2021, ci impone una programmazione precisa - prosegue Roberto Padrin -. Per i giorni delle gare, certo; ma soprattutto per quello che sarà dopo. La nostra provincia ha di fronte l'occasione giusta per il rilancio dopo anni in cui assistiamo allo spopolamento della montagna. Servono però scelte precise. E su questo, abbiamo la necessità di poter incidere in quelle che saranno le programmazioni del comitato organizzativo, insieme alla Regione Veneto e al Comune di Cortina».
INFRASTRUTTURE
«Le prime scelte vanno fatte sulle infrastrutture a servizio dei Giochi. Senza però dimenticare che il territorio ha bisogno dell'onda lunga anche dopo le Olimpiadi, e per questo serviranno infrastrutture a servizio dei cittadini e dei turisti, con un occhio particolare all'ambiente di pregio che le Dolomiti rappresentano». L'obiettivo è quello di arrivare ad un'azione corale che metta assieme tutte le vallate della provincia, senza tagliare fuori nessuno. «È necessario il coinvolgimento attivo del territorio, allargando la programmazione a tutto il resto della provincia, non solo a Cortina e al Cadore. Abbiamo un'occasione unica e non possiamo lasciarla passare».
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