Kodinze e kodinzon bellunesi arrivano all'Expo. Le merende di un tempo a base di

Sabato 20 Giugno 2015
Kodinze e kodinzon bellunesi arrivano all'Expo. Le merende di un tempo a base di
Kodinze e kodinzon bellunesi arrivano all'Expo. Le merende di un tempo a base di mele, oggi tornate in voga, saranno tra i prodotti tipici protagonisti del padiglione Coldiretti all'interno della grande vetrina internazionale di Milano. Soddisfatti i produttori, l'azienda agricola Lise Agnese di De Cian Albino di Sospirolo, soddisfatto il presidente Coldiretti Silvano Dal Paos. «Ce li hanno chiesti direttamente dalla nostra sede nazionale di Roma - racconta con orgoglio quest'ultimo -. Il kodinzon, la barretta energetica naturale e a chilometro zero sta avendo un grandissimo successo in questo periodo in cui tutti sono alla ricerca di prodotti genuini e di qualità». Il kodinzon è la conserva di mele ottenuta dai frutti essiccati. I pomi vengono sbucciati, tagliati a pezzi e cotti fino ad ottenere una purea poi posizionata su una grata di metallo e posta nell'essiccatoio. Dopo un giorno il prodotto è pronto e la sfoglia, ruvida e gommosa, viene tagliata in barrette e confezionata. Le kodinze, invece, nel dialetto bellunese non indicano altro che le rondelle di mele essiccate prodotte con i frutti della zona, tipo Renette, Ferro di Cesio o Rosette. Una volta raccolte, tagliate e sbucciate vengono ordinate su telai ed essiccate. Tra barrette e rondelle l'azienda Lise Agnese produce all'anno circa 10 quintali di prodotto. «Per i quali servono circa 150 quintali di mele - spiega il proprietario -, praticamente con 10 chili di frutta si ottiene un chilo di kodinzon. L'anno scorso poi, a causa dell'estate molto piovosa, è andata anche peggio perché le mele, più acquose del solito, sono calate del 20% in più nella fase della lavorazione rispetto al solito. Il prodotto ottenuto, di conseguenza, è leggermente meno dolce». All'Expo sono stati inviati una decina di sacchetti, a titolo espositivo. Resteranno nello stand per tutto il mese di giugno a raccontare una tradizione che, per l'azienda di Sospirolo, affonda le radici nel 1982. «Ha iniziato mia madre Agnese a lavorare le mele - spiega De Cian - e io, alla sua morte, ho continuato con la stessa passione».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci