In Nevegal celebrato il protettore della Forestale: san Giovanni Gualberto

Martedì 14 Luglio 2020
LA CERIMONIA
BELLUNO Celebrato in Nevegàl il protettore del Corpo forestale dello Stato, san Giovanni Gualberto. Poco più avanti del santuario, in cima a delle scalette, c'è una chiesetta intitolata proprio al monaco che fondò la Congregazione vallombrosana. La chiesa lo ricorda il giorno del 12 lugli, data in cui morì, nel 1073. Due cittadini, molto impegnati sul Colle, Daniele Libralon e Federico Bez, insieme al parroco di Castion, don Marco De March e a Raffaella Piol, hanno organizzato una sentita cerimonia proprio nella chiesa (in via Col de Gou) intitolata nel 1958 a san Giovanni Gualberto. Alle 15.30 una messa ha ricordato il santo, che è patrono del Corpo forestale dello Stato. Unica cerimonia in Veneto, alla quale ha partecipato il generale Alberto Piccin, comandante del Coordinamento regionale dei Carabinieri Forestali, il dottor Angelo Funes Nova, laurea ad honorem in Scienze forestali e ambientali, il geometra Antonio Palma, dell'Unità Organizzativa Forestale della Regione Veneto, Sergio Valente, già maresciallo comandante del Comando Stazione Forestale di Caprile, oggi in pensione. Per il comune di Belluno era presente l'assessore alla Cultura, Marco Perale e il consigliere regionale, Franco Gidoni, oltre a Pierantonio Zanchetta, dirigente regionale in pensione da aprile. Una cinquantina i presenti alla cerimonia, tra cui gli alpini di Castion. «Un sentito ringraziamento va a Giuseppe Bepi De Cia, titolare del ristorante Slalom, che ha falciato il prato attorno alla chiesa», fanno notare gli organizzatori.
LA SPEDIZIONE
Mancano solo poche settimane, invece, alla celebrazione del 150° anniversario del passaggio della spedizione sul Col Visentin dell'alpinista inglese, Francis Fox Tuckett, che insieme al famoso alpinista Edward Whaitwell e due famose guide, lo svizzero Launner e l'ampezzano Santo Siorpaes nel 1870 transitarono per la casera La Costa, bivaccarono la notte e l'indomani proseguirono il loro viaggio verso The Col Vicentino and Bosco del Cansiglio and Monte Cavallo. La spedizione aveva lo «scopo di raccogliere dati topografici, studiando la flora e la fauna del posto, per conto della L'Alpin Club, una delle più rinomate riviste specializzate dell'epoca nella ricerca di nuovi territori montani, traendo e divulgando notizie importanti», spiegano in un volantino le associazioni che organizzano l'evento, Nevegallika, gli Amici del Nevegàl e Belluno Alpina. L'appuntamento è per il 2 agosto alle 10.50 alla casera La Costa Visentin. Per raggiungerla gli organizzatori indicano cinque percorsi diversi: tre con partenza dal Nevegàl. Il primo indicato parte dal ristorante La casera, due dal piazzale del Nevegàl, uno imboccando il troi de la Vallavia e l'altro il troi Col dei Pez. Altri due dal versante delle Ronce. Il primo dal troi Pian Valdart, mentre il secondo dal troi dei Similiani. In caso di maltempo la manifestazione avrà luogo alla Lama di Valdart. Ai partecipanti sarà offerta una piccola merenda. Per i più anziani, tempo permettendo, sarà a disposizione un elicottero in zona le Ronce. Esistono ancor oggi alcuni appunti di Francis Fox Tuckett, il quale mirava all'Alpago. «È comunque sempre bene avere una seconda freccia nell'arco», tanto che si accorse del «Col Vicentino, al confine meridionale della nobile Val di Mel, dove stanno la piacevole Feltre e la bella Belluno. La sua altezza e la sua posizione erano densi di promesse». La spedizione pernottò a Belluno, poi arrivò a Cirvoi, lasciò la carrozza e proseguì a piedi a Valdart. Furono accolti da «un brav'uomo e sua moglie. Il mattino dopo ci alzammo alle due e fummo fuori alle tre, diretti al Col Vicentino, proprio quando la luce della luna cominciava a dissolversi nel primo mattino».
Fe.Fa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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