IL BILANCIO
BELLUNO I numeri non mentono ma hanno un grande difetto: non sempre

Sabato 18 Gennaio 2020
IL BILANCIO BELLUNO I numeri non mentono ma hanno un grande difetto: non sempre
IL BILANCIO
BELLUNO I numeri non mentono ma hanno un grande difetto: non sempre riescono a raccontare tutto. I dati hanno però la priorità sulle impressioni e da questi non si può scappare. Partiamo da quelli. Le aziende bellunesi hanno portato alle casse della Camera di Commercio di Belluno-Treviso 2milioni 800mila euro, ottenendo servizi per 4milioni 426mila euro. Se ci si ferma ai numeri si può tranquillamente affermare che a conti fatti la fusione si è rivelata un affare per il Bellunese. A rendere noti i numeri ieri mattina al terzo piano di palazzo Pagani Cesa in piazzetta Santo Stefano il direttore dell'ente camerale, Romano Tiozzo, il presidente Mario Pozza e Ivana De Pizzol, membro bellunese dell'ente che raduna le associazioni di categoria. Nel 2014, ultimo anno della Camera da single, i dipendenti del palazzo erano 41, ora sono 31, il costo è passato da un milione e mezzo di euro a un milione e trecento mila euro. Gli interventi economici sono passati da 900 mila euro (2014) a un milione 576mila euro nell'anno appena concluso.
LA DESTINAZIONE
Del milione e mezzo di euro (un milione 576mila per gli amanti della contabilità) 300mila euro sono finiti in programmi comunitari. Da Futourist in cui l'ente è diventato Lead Partner al posto del Consorzio Dolomiti a E-Edu che riguarda il confronto scuola università. Passando per Resilient: imprese e responsabilità sociale per le categorie svantaggiate, Crossinno, valorizzazione dei beni culturali e delle imprese storiche di artigianato turismo ambiente e occhiali a confronto con le imprese culturali, Deas, studio di modelli di raccolta e utilizzo di dati per favorire nuovi servizi. Fino a It for legno: una piattaforma per il commercio di legname a livello veneto.
DIGITALIZZAZIONE
Per quanto riguarda i bandi della digitalizzazione sono stati stanziati in totale 570mila euro, a beneficiarne 14 imprese bellunesi, nel 2018, e un milione 62mila euro di cui hanno beneficiato 36 imprese nel 2019, 275mila euro quelli investiti in provincia. Altri 220mila sono andati alle attività t2i, le attività formative per il trasferimento tecnologico.
ORIENTAMENTO AL LAVORO
Capitolo a parte merita l'orientamento al lavoro e alle professioni, l'annosa questione dell'alternanza scuola lavoro. Nelle tre edizioni (la prima è del 2017) hanno partecipato 972 imprese della camera di commercio, 245 le imprese bellunesi che hanno ottenuto 236mila euro. Per quanto riguarda la promozione economica attraverso le collaborazioni esterne, si passa dai 48mila euro al consorzio città d'arte e ville venete, il set ideale per la video cinematografia e si arriva ai 35 mila euro finiti a Confcooperative Belluno-Treviso, territorio capace di generare valore.
LE RICHIESTE
Ma cosa chiedono le imprese bellunesi alla camera di commercio? Partiamo dalle curiosità. Chiedono soprattutto timbri: 237mila le pagine dei libri timbrate in provincia a 1290 imprese, più di quelle che sono arrivate in piazzetta Santo Stefano per chiedere la firma digitale. Ovviamente chiedono gli aggiornamenti dell'anagrafe delle imprese: l'accesso al registro in cui vengono registrati i cambi degli assetti societarie, le nascite e le chiusure delle aziende. Altro dato rilevante riguarda la richiesta delle certificazioni estero e documenti exsport: 8mila richieste.
Andrea Zambenedetti
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