Pomari, il sindaco: «Impossibile modificare la destinazione, se non versando al privato svariati milioni»

Giovedì 20 Gennaio 2022 di Redazione Web
Pomari, uno dei vari blitz di protesta

VICENZA - «Una colata di cemento, palazzi al posto degli alberi» e così via, le accuse e le proteste si sono sprecate negli anni. Il caso Pomari però è apparso sempre irrimediabile e incorreggibile, e così rimane. Sulla vicenda urbanistica della zona Pomari tutto resta com'è, altrimenti bisognerebbe mettere sul tavolo un pacco di milioni.

«Ai Pomari il Comune non può modificare la destinazione urbanistica dell’area salvo che restituisca al privato parte degli 8 milioni di euro già spesi da quest’ultimo per le opere di urbanizzazione e altri svariati milioni di euro pari alla differenza di valore tra vecchia e nuova destinazione. I giudici amministrativi hanno già condannato altri Comuni a pagare, oltre ad una serie di altre voci, anche gli importi generati dalla perdita di valore della capacità edificatoria prodotta da varianti urbanistiche. Differenti ipotesi edificatorie, quindi, dovevano essere avanzate diversi anni fa, prima che il privato realizzasse le opere, non certamente a ridosso della domanda di autorizzazione» ha dichiarato il sindaco Francesco Rucco.

A chi in questi giorni avanza perplessità sul completamento del Piruea Pomari risponde così il sindaco, ricordando che l’intervento discende da scelte pianificatorie assunte dal Comune nel 2003 e confermate nel 2011 con il recepimento delle norme attuative. Preso atto del diritto consolidato del privato, l’amministrazione ha però dettagliato e inviato al Comitato tecnico provinciale Via 28 prescrizioni sulle opere complementari infrastrutturali e viabilistiche e sul parco pubblico di 26 mila metri quadrati che la società promotrice dell’intervento dovrà realizzare a sue spese nell’ambito del piano. 

Tali prescrizioni riguardano gli ambiti ambientali, delle infrastrutture e della mobilità e si riferiscono, tra l’altro, alla definizione dettagliata delle piantumazioni distribuite negli spazi complessivi; a un assorbimento maggiore di CO2 rispetto all'edificazione prevista; alla verifica della matrice ambientale "terreno" delle aree che altrimenti non saranno acquisite dal Comune; a una specifica valutazione tecnica da parte del Comune sulla realizzazione degli interventi viabilistici e infrastrutturali; alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle aree con nuova piantumazione a carico della ditta privata esecutrice con predisposizione di appositi piani di manutenzione per tutte le aree e le infrastrutture pubbliche.

Proteste ai Pomari e nel titolo un blitz notturno in municipio (foto Gazzettino)

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