Blitz nottuno in municipio
«Basta Tav e colate di cemento»
E Coldiretti: salvare le aree agricole

Martedì 19 Gennaio 2016 di Roberto Cervellin
Lo striscione affisso a palazzo Trissino contro il Tav e la cementificazione del territorio

VICENZA - Tav, progetto Pomari, tangenziale. A Vicenza si riaccende la protesta contro le grandi opere. Nella notte del 19 gennaio alcuni attivisti del comitato Pomari hanno affisso un cartello nel cancello di ingresso di palazzo Trissino, sede del comune. "Piruea Pomari, tempo scaduto. Ora il parco".

Nel mirino non solo i nuovi capannoni previsti a ovest della città, ma anche l'Alta velocità. "Serve la valutazione dei costi e dei benefici sul raddoppio della linea - ammoniscono gli esponenti del comitato - Bisogna impedire la costruzione del campus Tav sia in Carpaneda che a Ca' Balbi. Il nostro impegno per fermare il consumo di suolo proseguirà fino alla cancellazione di questi devastanti progetti".
 


Insomma, l'Alta velocità per ora è solo un'ipotesi - manca ancora il progetto - ma le critiche sono sempre più feroci. I comitati contrari al treno veloce - su tutti quelli di Vicenza est, dei Ferrovieri e, appunto, dei Pomari - vogliono chiarezza sul luogo che, per anni, ospiterà il cantiere, soprannominato campus. All'idea di ricavarlo in zona Carpaneda - bocciata, pare, anche dall'amministrazione comunale - si è affiancata quella di allestirlo all'ex Lanerossi. "Siamo contrari all'uso dell' ex lanificio - tuona il comitato popolare dei Ferrovieri - Questo creerebbe disagi per i prossimi dieci anni". Margherita Frizzarin, del comitato, rincara la dose. "Le criticità sono notevoli e non sanabili. Chiediamo una rivalutazione complessiva della logistica". Alessandro Fracasso del comitato Cittadini Vicenza est invita a i vicentini ad attivarsi contro "le disastrose conseguenze che il Tav avrà sul territorio".

Insomma è un "no" su tutti i fronti. Dura la consigliera comunale di Sel Valentina Dovigo: "Il campus Tav è uno spreco inutile di territorio. Siamo in una città in cui gli appartamenti vuoti sono più di 8 mila e in zona industriale ci sono molti capannoni inutilizzati. E' mai possibile che non si possa trovare un modo per impegnare questi locali?". La consigliera dei Cinque Stelle Liliana Zaltron va più in là e, sull'impatto ambientale, chiede di fare luce su analisi e istruttoria che hanno portato al progetto. Non la pensa così il consigliere comunale ed ex assessore Claudio Cicero: "L'area su cui collocare il campo base non diventi un pretesto per allontanare da Vicenza un'opera indispensabile".

Sul tema il comune organizzerà tre assemblee: il 22 gennaio alle 20.30 alla scuola Caria in via Carta, ai Ferrovieri, poi alla stessa ora il 25 gennaio a villa Tacchi di San Pio X e il 29 gennaio ai chiostri di Santa Corona. "Il progetto per l'alta capacità ferroviaria rappresenta una fondamentale opportunità di sviluppo per la città è il territorio provinciale - ricorda il sindaco Achille Variati - Per inserire il territorio vicentino nella moderna rete dei trasporti internazionali, per portare una linea di filobus efficiente ed ecologica, per concretizzare il sistema metropolitano di superficie e per evitare il rischio che Vicenza sia condannata ad essere periferia". E non nasconde la necessità di rivedere il tracciato per ridurre il consumo di suolo agricolo.

Fari puntati sugli espropri: alcune aziende, tre a Brendola e una a Montebello, saranno interessate dall'opera. Si teme per i posti di lavoro. In difesa delle coltivazioni si schiera Martino Cerantola presidente provinciale di Coldiretti: "Non può che preoccupare la previsione di sottrarre all'agricoltura territori preziosi, tanto più che i cantieri resteranno in piedi oltre otto anni, quindi un tempo insostenibile per qualsiasi attività produttiva".

Ultimo aggiornamento: 11:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA