I Pomari contro la cementificazione
del quartiere: «Fermate lo scempio»

Martedì 22 Dicembre 2015 di Roberto Cervellin
Gli attivisti vogliono per fermare la cementificazione dei Pomari

VICENZA - "Cantieri incoscienti". "Tempo scaduto". Se non è un ultimatum, poco ci manca. Rivolta ai Pomari. Nel quartiere a ovest di Vicenza si riaccende la protesta contro un piano di urbanizzazione che, tuona il comitato locale, rischia di compromettere per sempre il progetto di un maxi parco urbano.

Nei giorni scorsi alcuni attivisti hanno effettuato un blitz nella sede dell'immobiliare Cosim costruzioni immobiliari, società, hanno detto, "strettamente legata alla Incos Italia, che ha previsto una devastante colata di cemento". Il comitato Pomari parla di usurpazione e, in una lettera inviata al sindaco Achille Variati e all'amministrazione comunale, ha chiesto che venga bloccato qualsiasi sviluppo edilizio. Nel frattempo in via del Mercato Nuovo sono stati appesi diversi striscioni per difendere la zona, oggi dismessa.

C'è una data: l'11 marzo 2016. Quel giorno scadrà il temuto piano che porterebbe due capannoni commerciali e un grattacielo con uffici. In pratica da quella data il privato non potrà più costruire.

Di qui la levata di scudi e il richiamo affinché palazzo Trissino non conceda proroghe a quelli che i residenti chiamano "palazzinari".

In gioco c'è il futuro di 5 ettari di terreno. "Il comune può riconsiderare l'urbanizzazione dei Pomari e dare respiro a una delle zone più densamente popolate della città, mettendo le basi per la realizzazione di un grande parco", hanno detto i protagonisti del sit-in.

Per questi ultimi, tra il piano Pomari e quello di Borgo Berga all'ex Cotorossi - dove sorgono il tribunale e diversi fabbricati - ci sono affinità. "Entrambi hanno previsto un massiccio consumo di suolo barattato dalla giunta con strade, lampioni, piste ciclabili e campi da calcio - hanno aggiunto - Lotteremo fino in fondo per fermare i profitti di chi saccheggia i territori".

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