Gioielleria rapinata in centro, nella zona del passeggio. Inquirenti acquisiscono filmati e testimonianze

Giovedì 5 Gennaio 2023 di Redazione Web
La gioielleria rapinata, Estelle Oro, in via Da Ponte a Bassano (da Street View)

BASSANO - La rapina in  pieno centro a Bassano di martedì sera verso le 19, proprio nella zona del passeggio, tra la via Da Ponte, tutta pedonalizzata, e piazza Garibaldi, rimane sotto l'occhio degli inquirenti. I carabinieri stanno esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza del negozio colpito, delle vetrine e delle abitazioni vicine, mentre stanno vagliando e recuperando testimonianze e dichiarazioni tra le persone che vivono e operano nei pressi della gioielleria Estelle Oro, dei Gasparotto, rapinata da una coppia di malviventi. Gli inquirenti fanno capire che si sono ancora molti elementi da chiarire e pertanto è importante acquisire dati e dettagli ulteriori.

Rapinatori a piedi tra i passanti

I rapinatori erano a piedi e hanno colpito in modo rapido, entrambi coprendosi il viso con mascherine anti Covid. Lei sarebbe entrata prima, chiedendo di vedere dei gioielli. E' stata così aperta la cassaforte per estrarre un rotolo di preziosi. Nel frattempo è entrato lui, che ha anche strattonato il titolare, ferendolo, e ha arraffato pure altri rotoli di gioielli dalla cassaforte aperta. Poi i due si sono eclissati, sempre a piedi ovviamente, non si sa in quale direzione, cioè se risalendo la via Da Ponte verso il vecchio ospedale, dirigendosi verso la piazza Garibaldi o invece imboccando la via Barbieri che porta verso il viale dei Martiri. Il gioielliere rapito quando sono usciti era a terra e non ha visto da che parte si sono diretti. Il bottino sarebbe di circa 200mila euro.

Non c'è alcuna connessione, invece, con il furto di un'auto avvenuto in prato Santa Caterina più o meno negli stessi momenti e che subito veniva considerato come possibilmente collegato alla rapina. In Margnan due ladri si erano impadroniti di una macchina e avevano  tamponato un'altra vettura, fuggendo poi a piedi, secondo alcuni passanti presenti, ma viene escluso dagli inquirenti che potessero essere gli stessi due rapinatori di via Da Ponte. I testimoni avrebbero riferito di aver notato due giovani esili e smilzi, con corporature del tutto diverse da quelle della coppia di rapinatori. 

I precedenti dal 2003 in poi 

Tra  dettagli della notizia, va detto che Estelle Oro non è la prima volta che entra nel mirino dei malviventi.

In circa vent'anni ha raggiunto una specie di "record", se così si può dire, tra le gioiellerie del centro, perché rapinata o finita nel mirino dei malviventi diverse volte.

Spulciando l'archivio del Gazzettino si scopre che la gioielleria Estelle Oro venne colpita in parecchia occasioni. Ecco tre degli espisodi criminosi descritti in cronaca, altri poi ne accaddero negli anni successivi. 

Estelle Oro fu colpita una prima volta nel 2003. L'operazione delle forze dell'ordine "Arsenio Lupin", coordinata dalla compagnia carabinieri di Bassano, poi assicurò alla giustizia  una banda di nomadi che aveva colpito a ripetizione diversi negozi di oreficeria nel Veneto, compreso quello bassanese di via Da Ponte, ma anche altri di Cortina, Belluno, Agordo e Feltre. I colpi erano sempre efftuati con destrezza e i preziosi sparivano. 

L'anno dopo, nel 2004, alla Estelle Oro fu bloccata una donna nigeriana che stava per acquistare due catenine d'oro; poco prima aveva preso un cellulare e negli ultimi giorni aveva truffato altri negozianti. Faceva shopping con la carta di credito clonata, Determinante fu allora il rapido intervento dei poliziotti di quartiere. 

Un colpo del tutto simile 16 anni fa

Nel 2006 invece un altro colpo grosso, del tutto simile a quello accaduto l'altra sera per orario e modalità. Si parlò allora di valori trafugati per 180 mila / 200 mila euro. Pochi minuti prima delle 19 suonò il campanello un signore sui 35-40 anni, alto, robusto, con un cappellino in testa, guanti alle mani, abiti scuri. La figlia del titolare, alla richiesta del "cliente" di vedere dei gioielli di valore, si recò nel retrobottega per aprire la cassaforte. Si girò e si trovò di fronte l'uomo che la minacciava con un oggetto acuminato in mano. "Stai zitta" le sibilò. Il bandito la chiuse nel piccolo bagno, "ripulì" il forziere, arraffò pure molti pezzi dal banco e diamanti "sciolti" ancora nelle buste dei fornitori e arrivati da poco in gioielleria, con le chiavi che si era fatto consegnare dalla donna aprì il doppio uscio e si eclissò.

Ultimo aggiornamento: 16:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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