«Pfas e cantiere Spv, dati preoccupanti da Arpav: Regione intervenga subito per evitare nuovo disastro»

Mercoledì 28 Luglio 2021
Militante di Greenpeace

ALTO VICENTINO - La consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda, interviene sul ritrovamento di contaminazione da derivati da Pfas di seconda generazione (Pfba) nelle acque in prossimità del cantiere della superstrada pedemontana a ridosso della Priabonese: «Da quanto sta emergendo, la situazione è ritenuta preoccupante dagli stessi tecnici Arpav. I quali ascrivono la fonte di contaminazione ai lavori di realizzazione del tunnel per la Pedemontana tra Malo e Castelgomberto, chiamando in ballo il concessionario Sis. Mentre però la Provincia di Vicenza si è già mossa nei confronti della ditta in questione, la Regione cosa intende fare?  Per questo ho presentato una interrogazione in consiglio regionale affinché la Regione indichi chiaramente quali azioni intenda intraprendere nei confronti di Sis e non ritenga necessario monitorare lo stato di contaminazione delle acque anche negli altri cantieri, in particolare nell’altro lato della galleria in zona di Malo, nelle bocche della Vallugana e di San Tomio. Non scordiamo inoltre che la zona interessata dalla contaminazione si trova nell'area SIC della Posola, zona di pregio ambientale censita dalla Unione Europea e che alcuni abitanti parlano di una strana moria di pesci e ratti immersi nelle acque della zona coinvolta nei controlli».

Aggiunge la Guarda: «Si apprende che le concentrazioni di Pfba riscontrate nelle acque di drenaggio della zona in questione supererebbero i 13mila nanogrammi per litro, una quantità devastante! Perché attendere? Poiché sembrerebbe che la causa di questa concentrazione possa essere un prodotto specifico utilizzato da Sis nei cantieri per la Spv, è necessario che la Regione richieda a Sis l’elenco dei cantieri dell’intera Pedemontana nei quali è stato utilizzato questo prodotto causa di sversamento di Pfas di nuova generazione.  Ricordiamo che la Pedemontana è un’opera seminterrata, a breve distanza dalle falde acquifere del Veneto e che rischia di contaminare tutta la tratta, da Spresiano fino a Montecchio Maggiore».

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