F.lli Campagnolo (Cmp il marchio più noto) fonda il consorzio per il riciclo dei prodotti tessili a fine vita

Creare nuove materie prime dal recupero, questo l'obiettivo del nuovo ente Cobat creato insieme a Leva e Remmert. Fabio Campagnolo: «Vestiti inutilizzati e scarti diventano altri tessuti o energia»

Giovedì 23 Giugno 2022 di Claudio Strati
La famiglia Campagnolo guida da sempre l'azienda
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ROMANO D'EZZELINO - Il Gruppo veneto F.lli Campagnolo, che dal 1948 produce abbigliamento sportivo, per il tempo libero, per bambino e homewear attraverso brand dedicati (Cmp, Melby, Marina Militare, Maryplaid), è tra i fondatori di Cobat Tessile, consorzio volontario italiano per la raccolta, il trattamento e l’avvio a recupero di prodotti tessili giunti a fine vita.

La F..li Campagnolo, azienda storica dell'area pedemontana ai piedi del Grappa da diversi decenni molto attiva sui mercati esteri, nell'ultimo triennio è cresciuta nonostante la pandemia. Nel 2019 il fatturato si era attestato a oltre 161 milioni di euro, ma il primo annus horribilis del Covid aveva provocato una contrazione facendo retrocedere il giro d'affari a 146 milioni.

Fatturato in crescita

La reattività del gruppo ha dimostrato tutta la sua forza nel 2021, con un incremento dei ricavi (anche grazie all'apertura di diversi nuovi store) che ha consolidato il bilancio a quasi 185 milioni di euro di fatturato, riassorbendo la fluttuazione dell'annualità precedente. Questo atteggiamento positivo si rileva anche dall'analisi del Mol, il margine operativo lordo che misura la redditività aziendale e la capacità di realizzare margini di guadagno: dal 7,6% del 2019, passando per il 19,3% del 2020, è arrivato al 21,7% del 2021. Un andamento corredato anche di buone e innovative notizie, come il bonus di 1000 euro a tutti i dipendenti, che sono circa 500, a fine 2021, dopo un periodo di fatica per i contraccolpi del virus ma anche di grande lavoro e di crescita. [15:58, 23/6/2022] +39 345 661 9255: dipendenti  -circa 500. La società, si legge in unan ota aziendale, si sta espandendo sui mercati esteri soprattutto con punti vendita gestiti attraverso società controllate. Nel 2021 ha venduto oltre dieci milioni di pezzi tra abbigliamento, scarpe e accessori.

Sì all'economia circolare

Il nuovo consorzio è costituito da Cobat spa, la più grande piattaforma dell’economia circolare in Italia controllata dal gruppo Innovatec. Cobat Tessile costituisce un unicum nel panorama nazionale e l’azienda veneta ha scelto di essere tra i primi promotori del progetto insieme a Leva spa, Remmert spa, le associazioni delle piccole, medie e grandi industrie (Cna, Confartigianato, Casartigiani e Confindustria Toscana Norda) e Tintess spa, società attiva nel settore del riciclo.

Creare nuove materie prime

«Far parte del cambiamento vuol dire non subirlo – dichiara Fabio Campagnolo, terza generazione di F.lli Campagnolo, imprenditore noto nel Bassanese per aver rifondato il Calcio Bassano "emigrato" a Vicenza con Renzo Rosso –. In linea con il nostro percorso verso la sostenibilità abbiamo deciso di essere tra i fondatori di Cobat Tessile perché vogliamo essere parte attiva della tavola rotonda che lavorerà sul tema della trasformazione dei vestiti non più utilizzabili e degli scarti in nuove materie prime o in energia, anticipando la richiesta della normativa Epr che chiede anche a noi produttori tessili di adeguarci e gestire in prima persona l’intero ciclo di vita del prodotto».

Sviluppo sostenibile

Un progetto corale per il quale l’azienda mette a servizio il suo know-how di produttore di abbigliamento al fine di identificare uno sviluppo più sostenibile, che apporti benefici non solo all’ambiente, ma anche all’intero sistema economico nazionale, riducendo gli sprechi e generando nuove materie prime, guidato dai valori della trasparenza, dell’efficienza, e della sostenibilità. Al momento la condivisione di saperi e conoscenze tra tutti gli attori coinvolti è la prima importante sfida del consorzio, che in seconda battuta si pone l’obiettivo di sviluppare servizi integrati sempre più competitivi e sostenibili, a livello ambientale, economico e sociale, per la gestione del fine vita dei prodotti tessili. Il tutto anticipando o rispondendo puntualmente ai mutamenti delle norme e del mercato, facendo innovazione attraverso l’economia circolare.

Dagli scarti alle risorse

«Far parte di Cobat Tessile è motivo di orgoglio perché, in qualità di produttori del comparto tessile, vogliamo impegnarci seriamente per una gestione produttiva che segua le regole dell’economia circolare in ogni sua fase. Abbiamo già messo in campo azioni che coinvolgono le aree People (dipendenti e tessuto sociale), Planet (ambiente) e Product (prodotto), come l'inserimento di stagione in stagione di articoli certificati Grs, ovvero la certificazione di prodotti ottenuti da materiali da riciclo e attività manifatturierema. Questo è un passo in più, una promessa che facciamo a noi stessi e ai nostri consumatori per un futuro ed un ambiente migliore, dove nulla è da considerarsi scarto ma risorsa – afferma Fabio Campagnolo –. Saremo felici di poter condividere entro la fine dell’anno il nostro primo bilancio di sostenibilità, a conferma del lavoro svolto».

Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 07:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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