«Caro bollette, molte imprese ora lavorano di notte o puntano sull'energia autoprodotta. L'alternativa è chiudere»

Venerdì 18 Febbraio 2022
Aziende costrette a lavorare di notte

VICENZA - Con le bollette che scottano e trascinano giù i margini delle piccole e medie imprese, le soluzioni immediate sono due: o lavorare di notte, o puntare subito sul fotovoltaico e sull'energia autoprodotta. E queste scelte sono già state adottate da diversi imprenditori. «Sono tantissime le aziende che, per fronteggiare il caro-bollette, hanno deciso di produrre di notte per usufruire delle tariffe agevolate. E sono anche tante quelle che hanno deciso di rendersi autonome a livello energetico, puntando sulla creazione di impianti di energia rinnovabile, come fotovoltaico o cogenerazione». Così spiega ad Adnkronos Manuel Maraschin, direttore di Apindustria Confimi Vicenza, che raggruppa molte Pmi, sugli effetti del caro bollette. Sul territorio vicentino, ricorda Maraschin, «ci sono tante aziende particolarmente energivore ad esempio nel settore metalmeccanico e nello stampaggio di materie plastiche», conclude. 

L'alternativa altrimenti in molti casi può essere solo la chiusura. «Il caro-bollette sta avendo un impatto violentissimo sulle imprese del nostre territorio, come del resto in tutto il Paese. Se i costi rimarranno questi, a breve tante aziende dovranno sospendere o cessare l'attività, o anche rinunciare a nuove commesse, proprio adesso che stavamo vivendo una ripresa economica importante» prosegue Maraschin.

«Serve un intervento del governo per avere l'energia a prezzo 'politico'. Germania e Francia sono già intervenute in tal senso e le imprese hanno già ricominciato a produrre con un costo sostenibile dell'energia. Di questo passo le imprese italiane rischiano di finire fuori mercato perché non più competitive non con i competitor asiatici ma anche con quelli europei».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci