Bolletta del gas astronomica e il Centro Sportivo 2000 chiude la piscina: «Costi superiori agli incassi»

Domenica 13 Febbraio 2022 di Iris Rocca
L'impianto di via Pioveghetto, gestito dalla famiglia Barbiero
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PADOVA - L’anno scorso le piscine venivano chiuse, quest’anno sono loro a decidere di farlo. «Non c’è altra possibilità quando la bolletta del gas di gennaio è di 78.000 euro». A parlare è Dimitri Barbiero, responsabile con la famiglia del Centro Sportivo 2000 in via Pioveghetto a Padova, i cui battenti dell’impianto natatorio da domani chiuderanno per due mesi.

Come loro, quasi la metà delle piscine in Italia, già vittime di due anni di interruzioni, ora colpite dal caro bollette.


IL MOTIVO
«Solitamente pagavamo 30 mila euro di riscaldamento – continua Barbiero a voce bassa. – Ora la cifra, già raddoppiata a dicembre, si avvicina al triplo del consueto importo, in quest’ultima bolletta. Sono numeri che non sappiamo corrispondere, maggiori del nostro incasso, ai quali dobbiamo aggiungere la corrente e le spese di gestione. E che al tempo stesso non sappiamo giustificare».
Se le spese di elettricità, infatti, seppur accresciute a quasi tre volte tanto, hanno mantenuto una proporzione e rispecchiano l’utilizzo che se ne fa in piscina, il dato del gas non riflette un movimento tangibile. «Questo ci fa sentire fuori scala, oltre che soli». Il riferimento è alla Federnuoto, rimasta politicamente afona in questo momento di contestazione. «Per quanto piccola, la Federazione del Ghiaccio ha aiutato il palazzetto del Plebiscito, mentre le nostre organizzazioni stanno lesinando il supporto alle nostre attività. Attività che sono sociali, non commerciali, che forniscono un ambiente protetto anche ai giovani e la cui conseguenza delle chiusure si sta riversando nel territorio alla maniera che vediamo».
Oltre al danno la beffa. «Ci sentiamo presi in giro perché avevamo anticipato virtuosamente queste dinamiche – ricorda Barbiero. - Nel 2015 ci siamo dotati dell’impianto fotovoltaico, nel 2016 di quello solare. Tra il 2017 ed il 2019 sono arrivate la cogenerazione, per dare corrente generando calore, e tutta l’illuminazione a led. A fronte di questi investimenti abbiamo sentito grandi proclami, ma contato più tasse che benefici e nessun aiuto alle aziende energivore, quando chi si ammoderna dovrebbe ottenere delle agevolazioni fiscali».
 

GLI ALTRI IMPIANTI
Se la piscina di via Pioveghetto sarà costretta a chiudere fino ad aprile, quando il riscaldamento non dovrebbe più essere un problema, a supporto vi saranno gli altri impianti acquatici gestiti dalla famiglia, al Plebiscito e a Piove di Sacco. «Siamo un network – risponde sollevato Barbiero – e cercheremo per quanto possibile di spostare lì almeno gli atleti master, campioni d’Italia. Già questo titolo dovrebbe convincere chi di dovere ad aiutarci». A restare immobilizzata è la clientela che, ad una settimana dalla chiusura di protesta della scorsa domenica di tutti gli impianti del Veneto, scopre che la piscina del Centro Sportivo 2000 si fermerà almeno per altri due mesi. «Gli utenti ci hanno capito, ci supportano, ci stanno vicini. Intanto emetteremo dei voucher da usare alla riapertura e proporremo loro l’utilizzo delle mensilità già saldate negli altri corsi del centro comunque fruibili: fitness, palestra, tennis e padel».

 

Ultimo aggiornamento: 17:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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