Zaia in diretta oggi: in Veneto via alla sperimentazione del vaccino anti virus. «Senza centri migranti non avremmo focolai di Covid-19»

Lunedì 3 Agosto 2020 di Beatrice Mani
Zaia in diretta oggi: in Veneto via alla sperimentazione del vaccino anti Coronavirus
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Luca Zaia in diretta oggi, nella sede regionale della Protezione Civile a Marghera. Il Presidente della Regione, insieme al Rettore dell’Università di Verona Pier Francesco Nocini ed ai ricercatori del Centro Ricerche Cliniche, presenta l’avvio della sperimentazione Fase 1 del vaccino anti Coronavirus. Come funzionerà la sperimentazione, quanti pazienti saranno coinvolti, cosa ci si aspetta ed entro quanto tempo: tutto questo è stato spiegato dagli ospiti presenti in conferenza stampa. Ma c'è anche un altro argomento affrontato dal presidente del Veneto, quello dei focolai all'interno dei centri migranti, in particolare l'ex caserma Serena a Treviso, dura la reazione di Zaia: «Senza centri migranti non avremmo focolai di Covid-19. Dobbiamo rimandare a casa chi non ha titolo per restare».

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Zaia in diretta: cosa ha detto


Virus, il bollettino di oggi

La diretta è iniziata partendo dal bollettino quotidiano delle ore 8 che fa il punto su contagi e vittime in Veneto. Sono 1.254mila i tamponi fatti. 20.223 persone positive (+22 rispetto a ieri nelle 24 ore, +9 rispetto al bollettino delle 17 di ieri), in isolamento 4090 cittadini. Deceduti 2076 (+ 1 rispetto a ieri). Ricoverati sono 112. «Il virus c'è, non bisogna abbassare la guardia- ha detto Zaia -, ma possiamo dire che negli ospedali non pesa». In terapia intensiva ci sono 7 pazienti (4 positivi e 3 negativi). 3767 dimessi. IL BOLLETTINO INTEGRALE  - SCARICA IL PDF

«Nella classifica europea l'Italia è il Paese con minor recrudescenza del Covid. Il virus continua ad essere fra noi, ma i focolai sono in maggioranza non autoctoni e la situazione è sotto controllo, non posso accettare che da noi ci sia "un lazzaretto"», ha precisato ancora il presidente del Veneto.

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Schengen sanitario
Ogni Stato adotta le proprie norme in merito ai controlli sui cittadini, questo per Zaia è un ostacolo da superare e un punto da chiarire affinché si possano evitare i casi di "importazione" del Covid tra Paese e Paese: «Servirebbe una sorta di Schengen sanitario: se l'Oms lo stabilisse eviteremmo problemi e la babele delle regole. Nel piano di Sanità Pubblica del Veneto andremo a codificare gli screening nelle varie comunità straniere come abbiamo fatto con le badanti, eccetera. Non abbiamo intenti di discriminare le persone perché straniere, sia chiaro».

Questione treni in Veneto
«Treni, in attesa che a Roma finiscano di litigare confermiamo l'ordinanza che abbiamo fatto, sulla capienza in base all'omologazione, con l'uso di dispositivi. Sotto il metro di distanza due o più lavoratori possono lavorare con la mascherina, non vedo perché non possano stare accanto con mascherina sui treni e i bus». 

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I focolai del Veneto, migranti a Treviso
La questione dell'ex Caserma Serena continua ad essere in primo piano e Zaia oggi lo commenta puntando il dito sulla mancata prevenzione: «Gli immigrati ospitati in questa maniera, devono tornare a casa loro, se non aventi titolo per restare. Dei 137 contagiati a Treviso c'è solo un operatore, significa che qualcuno usava i dispositivi, altri no. Con la prevenzione non ci sarebbe stato un focolaio del genere». 

Tamponi a tappeto sui docenti
Ritorno a scuola, è un rebus, ma di certo, assicura Zaia, ci sono i test sugli operatori negli istituti veneti: «Prevediamo screening a tappeto sui docenti e sul personale scolastico. Sugli studenti non è previsto ed è impossibile, non abbiamo le risorse».
 

Virus, vaccino sperimentato in Veneto

Il presidente Luca Zaia passa la parola al Rettore dell’Università di Verona Pier Francesco Nocini, presentando l'avvio della sperimentazione del vaccino contro il Covid-19 in Veneto. «Tutto il mondo sta lavorando velocemente e in maniera attentissima - ha spiegato il Rettore -, noi siamo già qua a presentare la sperimentazione». Perché Verona? «Questo è un centro di ricerche altamente qualificato, diretto dal professor Stefano Milleri, esiste dal 2005 e tutti gli universitari e gli ospedalieri hanno collaborato nelle varie sperimentazioni. Sono 25 i vaccini testati al mondo in questo momento, 5 sono già in Fase 3. Noi partiamo dalla Fase 1, il vaccino sarà testato su volontari, poi alla Fase 2 su 40mila persone e arriveremo alla Fase 3, quella finale: vogliamo fare del bene e aiutare la popolazione, questo è l'imperativo che chi ha l'arte della medicina deve imporsi, dobbiamo lavorare tutti in un'unica direzione». «La sicurezza dei pazienti che si sottoporranno alla sperimentazione è estrema e garantita, questo ci teniamo a garantirlo», ha concluso il Retttore Nocini.

Vaccini sperimentati nel mondo: sono 25
Moltissimi centri e Paesi stanno "gareggiando" per arrivare a un vaccino contro il Covid, ma per il Rettore questa non è una gara, ma un'obiettivo comune da raggiungere per il bene della popolazione: «Dobbiamo confrontarci tutti, arrivare a un tavolo per capire quale funzioni meglio. I vaccini si basano su principi diversi, il nostro usa l'adenavirus, che viene dal gorilla, utilizza la proteina S, è entramuscolo».

Per la fase uno i volontari sono già reclutati, e per le successive?
«L'organizzazione è capillare - ha spiegato il Rettore -, noi stiamo già guardando al futuro, ma se tutto andasse bene dobbiamo prepararci, ad esempio, per la sperimentazione sulle persone vulnerabili - vale a dire chi ha più di 65-70 anni o con patologie neoplastiche precedenti e superate. L'appello a candidarsi come volontari è sempre valido».
 

Vaccino Covid, come funziona?

Il professor Milleri spiega la sperimentazione, il protocollo di studio. «Si parte con la somministrazione a 90 volontari sani - 70 a Verona e 20 a Roma - di 3 dosi diverse del vaccino, in crescendo di intensità. Valuteremo poi il risultato in contatto con il virus. I soggetti saranno seguiti e monitorati per 6 mesi. Valuteremo la risposta immunologica, la sperimentazione finirà entro marzo dell'anno prossimo ma già prima di Natale potremmo avere dati importanti. Le tre fasi dovrebbero concludersi entro il 2021. Sperimentazione e produzione vanno di pari passo, per essere pronti».

Controllo sui pazienti
«I pazienti ricevono la dose di vaccino presso il centro, restano in osservazione per 6 ore, poi verranno controllati dopo 2 giorni, successivamente dopo una settimana, e via via a intervallo più ampio. Ma in qualsiasi momento esisterà un medico reperibile 24 ore su 24 per loro. I primi 3 soggetti "sentinella" avranno la dose di vaccino allo Spallanzani, poi i 12 a Verona», ha spiegato il professor Milleri. Le controindicazioni possibili? Esistono effetti collaterali previsti al vaccino: «Arrossamento, dolori al braccio, febbre, mialgie, in rari casi reazione allergica: queste sono le reazioni potenziali al vaccino».

La risposta immunitaria di chi è stato malato, quanto dura? «Questo virus ha qualche caratteristica stravagante, in alcuni casi non si comporta come ci potremmo aspettare, dobbiamo verificare bene».

I volontari sono pagati? Quanto costa la sperimentazione?
«Hanno un rimborso legato al tempo che dedicheranno allo studio e a qualche disagio o restrizione, come l'essere digiuni. Sui costi, lo studio è sponsorizzato dal proprietario del brevetto - la Reithera, bio tech laziale -, quindi non ci sono costi da parte nostra».


 

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 15:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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