Venezia, in arrivo taser e bodycam per i vigili: «La videocamera si attiva quando viene estratta la pistola»

Giovedì 21 Luglio 2022 di Nicola Munaro
Venezia, in arrivo taser e bodycam per i vigili: «La videocamera si attiva quando viene estratta la pistola»
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VENEZIA - L’attesa durerà ancora qualche giorno e poi la polizia locale potrà annoverare tra il proprio equipaggiamento anche il taser. Dopo tanto agognare - reclamando il fatto di essere stato, quello di Venezia, tra i primi Comuni in Italia ad addestrare all’uso la propria forza di polizia - il via libera da Roma è arrivato nei giorni scorsi. Le pistole elettriche saranno due: una consegnata ad un equipaggio della Sicurezza urbana a Mestre e l’altra ai natanti a Venezia. Verranno passati da agente ad agente con il cambio dei turni di servizio, in modo da coprire l’intero territorio comunale “h24”, così come fanno già da metà maggio polizia di Stato e carabinieri. 

Quello messo a segno dai vigili però è uno scatto ancora più in avanti: insieme ai taser arriveranno le bodycam. «La distribuzione e l’uso delle bodycam sulle divise degli agenti - ha spiegato il commissario capo della polizia locale, Gianni Franzoi, durante la riunione della II Commissione per l’illustrazione del bilancio 2021 della polizia locale - saranno collegate al taser. La videocamera si attiverà quando la pistola elettrica verrà estratta dalla fondina e riprenderà tutto ciò che accade nel raggio di dieci metri». Un doppio deterrente: dati e studi dimostrano come «la sola presenza della bodycam sulla divisa - ha continuato - riduce le aggressioni agli agenti».

Taser a parte, in II Commissione sono stati messi sul piatto i vari fronti d’azione della polizia locale. Dalla movida in centro storico alla droga e l’occupazione abusiva a Mestre. «Il venerdì e il sabato stiamo presidiando campo Santa Margherita e la zona di Rialto fino all’una di notte con dodici agenti e, dall’una, con quattro colleghi in servizio a Bella Vienna - ha aggiunto Franzoi - Così sono stati scoraggiati i barchini con casse moleste, ci sono state anche multe. Puntiamo su queste due aree perché c’è un problema di ordine pubblico. Gli Ormesini? Vigilanza dinamica». 

A Mestre (dove «la movida non si può paragonare a Venezia, a parte in Riviera XX Settembre con una baby gang albanese eliminata a colpi di perquisizioni e multe», ha detto Franzoi) sono due i nervi scoperti. Primo, lo spaccio: «Si manifesta in un quadrato di un chilometro attorno alla stazione ed è una caratteristica delle grandi stazioni ferroviarie essere l’epicentro di questo fenomeno». A governare lo spaccio in strada soprattutto nigeriani e magrebini, quest’ultimi in lotta tra loro tanto da denunciare alla polizia locale i propri competitor nel mercato. Poi l’occupazione abusiva di stabili abbandonati. «I luoghi che più ci impegnano - ha spiegato il commissario capo - sono i palazzoni di via Sansovino, l’ex Montedison, l’ex Ior e il vecchio mercato ortofrutticolo. In via Sansovino però siamo vicini a una soluzione, il rogito è a giorni e poi partirà lo sgombero».

«Vogliamo rafforzare la presenza sul territorio ma servono almeno altri 150 agenti per rispondere alle richieste.

Faccio i miei complimenti agli agenti - ha detto in chiusura di Commissione l’assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce - Ho la sensazione che alla polizia locale si richieda più di quanto è di sua competenza. Fanno - ha chiosato Pesce - anche più di quello che dovrebbero, sono sempre pronti a intervenire».

Ultimo aggiornamento: 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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