Maxi-tubi sulle dune naturali, gli ambientalisti: «Grave danno per la nostra spiaggia»

Sabato 12 Marzo 2022 di Giuseppe Babbo
Maxi-tubi sulle dune, gli ambientalisti: «Grave danno per la nostra spiaggia»
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ERACLEA - «Mi chiedo come possa essere accaduto un simile episodio, c’è il rischio di un grave danno ambientale, mi auguro che l’amministrazione comunale faccia chiarezza e nel caso chieda i danni». Le parole, pronunciate tra un misti di incredulità e rabbia, sono quelle di Danilo Biondi, capogruppo di “Vivere Eraclea”, consigliere comunale molto attivo anche in ambito ambientale.

Ed è in questa veste che l’esponente di opposizione ha ricevuto della segnalazioni da alcuni cittadini compiendo un successivo sopralluogo sulla spiaggia di Eraclea Mare nella giornata di giovedì scorso. Giusto in tempo per verificare la presenza di decine di tubi utilizzati per l’intervento di ripascimento dell’arenile, posizionati in mezzo alle dune naturali, ovvero in un’area interdetta al passaggio e tutelata da specifiche normative. La scoperta è avvenuta nella parte di spiaggia confinante con Duna Verde, nel tratto di arenile libero, in un’area un cui dal 2017 è stato avviato un progetto di ripopolamento delle dune costiere come forma di difesa marina.

«Di fronte a quella vista sono rimasto allibito – tuona Biondi – i tubi utilizzati per il ripascimento sono stati posizionati sopra le dune, nel punto in cui era stato avviato il progetto Life Redune che riguarda gran parte della costa, svolto dalla Regione e finanziato con 2 milioni di euro in gran parte frutto di finanziamenti europei. E proprio sulle dune sono stati depositati i tubi, addirittura la staccionata che delimita l’area protetta dall’arenile è stata usata come supporto per le stesse tubazioni. Mi chiedo come possa essere avvenuto un episodio del genere, di chi è la responsabilità e chi ha autorizzato un simile intervento». 



IL PROGETTO
L’obiettivo del progetto Life Redune, sviluppato con la collaborazione dell’Università Ca’ Foscari, è quello di tutelare la biodiversità di quella lingua di terra e acqua che si snoda nel litorale veneziano. Di fatto ad essere ripristinato è il delicato ecosistema dunale, con tanto di interventi di piantumazione per il consolidamento delle dune stesse. Un modo, dunque, per difendere i litorali da allagamenti e mareggiate mentre nell’ambito dello stesso progetto sono state avviate azioni di sensibilizzazione e posti cartelli informativi. «Che non sono bastati da evitare questa situazione – prosegue Biondi – ricordo che queste aree sono protette da specifiche normative, è vietato l’accesso e non ci si può nemmeno distendere per prendere il sole, tuttavia qualcuno ha pensato di metterci sopra le conduttore usate per l’intervento di ripascimento. Il rischio è quello di aver piallato le dune, con un conseguente danno ambientale. Non possiamo lamentarci dei naturisti alla spiaggia del Mort e poi accettare simili episodi. Mi auguro che il Comune avvii tutte le verifiche del caso e nel caso di danni si rivalga contro chi ha compiuto questo gesto, le dune sono un patrimonio ambientale che richiamano ogni anno amanti della natura solo per ammirarle». 

LE CRITICHE
Il capogruppo di Vivere Eraclea, non risparmia una critica anche al Comune. «Quando ci sono interventi simili – conclude Biondi – va assicurata una migliore vigilanza». A gettare acqua sul fuoco è il vicesindaco Luca Zerbini. «Stiamo parlando di interventi importanti – ribatte – che consentiranno la fruizione dell’arenile in vista della stagione. In quei punti l’erosione è molto forte e la spiaggia verrà ripristinata già dal confine delle dune. Al lavoro ci sono tecnici specializzati del genio civile, verificheremo in ogni caso la segnalazione e il corretto posizionamento dei tubi». 

IL GENIO CIVILE

Il Genio Civile di Venezia precisa quanto segue: 

I lavori, senza coinvolgere la Laguna del Mort, hanno già interessato le testate di quattro pennelli che sono state opportunamente rinforzate ed in questi giorni sono in corso contestuali interventi di ripristino delle difese longitudinali a gradonate e un ripascimento strutturale di 100.000 mc tra via Abeti e il confine comunale con Caorle.

La Ditta subappaltatrice incaricata dell'esecuzione del ripascimento, nel predisporre la linea di tubazioni galleggianti necessaria per l'attuazione dell'intervento, ha erroneamente utilizzato come area di deposito temporaneo una zona immediatamente a tergo delle staccionate delimitanti il sistema dunoso prospiciente l'arenile oggetto dei lavori, nell'esigenza di difendere il materiale da eventuali mareggiate. La Direzione Lavori nel corso di un sopralluogo effettuato nella giornata di giovedì scorso, preso atto dello stato dell'arte, ha ordinato l'immediato allontanamento delle tubazioni dalle aree sottoposte a tutela comunitaria individuando nell'arenile attivo la sola zona eventualmente fruibile come area di deposito temporaneo. Ha, inoltre, disposto il ripristino dello stato dei luoghi e delle staccionate eventualmente danneggiate. L'intervento di ripristino sarà completato quanto prima e sarà monitorato dall'ufficio.

Ultimo aggiornamento: 15:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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