Cunette e buche lungo la rotaia. Il tram corre sulle "montagne russe"

Venerdì 25 Ottobre 2019 di Elisio Trevisan
lavori in corso lungo la rotaia del tram
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MESTRE - Non è tanto il traffico e neanche l’usura che provoca gli avvallamenti e le buche sull’asfalto. Quelle montagne russe che si formano a ridosso della piattaforma in cemento del tram, e che sono pericolosissime per automobilisti e soprattutto motociclisti, sono provocate dalla mancanza del fondo. Le imprese dell’Ati guidata all’epoca da Mantovani e Gemmo che costruirono il tram di Mestre hanno steso l’asfalto sulla nuda terra senza realizzare prima il sottofondo. Se ne sono accorti l’altra notte operai e tecnici della ditta Baldan che, per conto di Avm e del Comune, ha cominciato a mettere mano al problema. Nei punti in cui sono intervenuti, in zona Favaro, hanno fatto questa scoperta. Questo non significa automaticamente che tutte le strade dove corre il convoglio rosso siano state asfaltate senza prima farci il sottofondo, lo si potrà sapere solo man mano che si formeranno gli avvallamenti e che si interverrà per aggiustarli perché, ovviamente, è impossibile mettere mano a tutto il percorso.
 
L’ELENCO DEI GUAI
«È solo un altro dei tanti problemi ricevuti in eredità dalle amministrazioni precedenti. Ovviamente sono passati troppi anni per andare a trovare i responsabili ma è l’ennesima riprova che in passato ne hanno combinate di tutti i colori e tocca alla Giunta Brugnaro sistemare perché la priorità, visto che è stato realizzato e considerati i quasi 500 mila euro al mese che ci costa di mutuo, è di farlo funzionare al meglio - afferma l’assessore alla Mobilità Renato Boraso che l’altra notte è andato sul posto del cantiere assieme all’ingegner Andrea Ruggero della direzione Lavori pubblici di Avm e ai responsabili della ditta Baldan che hanno lavorato dalle 22:30 fino a ieri mattina e che dovranno intervenire ancora per qualcuna delle prossime notti -. Oltretutto, siccome il tram corre in mezzo alle strade, in condizioni promiscue con il resto del traffico cittadino per quasi tutto il tracciato, l’altra priorità è non creare problemi alla circolazione».
Avvallamenti, buche e cedimenti a ridosso dei tombini sono il guaio più evidente da risolvere in fretta perché, appunto, sono molto pericolosi. Ma non sono gli unici lavori che l’impresa dovrà effettuare, le prossime notti e anche di giorno, perché ci sono altre magagne: la segnaletica orizzontale in molti punti è disintegrata ed è da rifare come i passaggi pedonali. Poi ci sono fessurazioni anche sulla piattaforma in cemento a causa delle quali il tram, quando passa, provoca rumori e vibrazioni che si riverberano sulla case, e la gente protesta, specie in via Ca’ Rossa e via San Donà: lì si interverrà con materiale elastico. Da ultimo molte delle aiuole che erano state realizzate come abbellimento al percorso, in realtà sono abbandonate e degradate: al posto di alcune di queste verranno così ricavati parcheggi per le attività economiche della zona, due in via Cappuccina e uno in via San Donà.
L’INVESTIMENTO
«Ora investiamo una prima tranche di 150 mila euro che abbiamo a disposizione grazie al fatto che abbiamo risanato il bilancio e quindi possiamo finalmente fare investimenti in terraferma anche di manutenzione - continua Boraso -. La città unita consente di liberare risorse dove ci sono, anche dal bilancio di Avm, e darle a chi ne ha di meno. Per questo non si possono continuare a raccontare le fiabe riguardo al referendum: in economia i bilanci sono precisi, inoltre i trasferimenti dallo Stato per il trasporto pubblico sono stati tagliati del 30%. Quindi oggi per far tornare i conti devi essere bravo ad amministrare le aziende e i comuni, e questa Amministrazione ne è la riprova: l’unico caso in questo Paese di una Giunta che ha ricevuto in eredità debiti per 799 milioni di euro e li ha già ridotti a 720».
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Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 10:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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