Terzo mandato e il centrodestra diviso, l'ironia di Zaia: «Ho i giorni contati...»

Mercoledì 21 Febbraio 2024 di Alda Vanzan
Luca Zaia

VENEZIA - Il tema lo introduce direttamente Luca Zaia, mentre a Venezia, in un affollatissimo salone di Palazzo Balbi, presenta il World Health Forum Veneto, la quattro giorni in programma a fine mese che richiamerà a Padova una novantina di “cervelli” per parlare di intelligenza artificiale applicata alla sanità. «Come sapete io ho i giorni contati - sorride il presidente della Regione - ma continuo a dimostrare che un amministratore debba sempre lavorare pensando anche a quello che verrà dopo di lui».
Risata in sala, in laguna non arrivano le tensioni che a Roma impegnano gli alleati di centrodestra nella trattativa sul terzo mandato.

Inutile, poi, tirare per la giacchetta il governatore, chiedergli se si candiderà alle Europee di giugno come vorrebbe Matteo Salvini o se sta pensando a un ministero a Roma o a Ca’ Farsetti a Venezia per il dopo Brugnaro. Inutile anche chiedergli cosa pensi del terzo mandato perché ormai lo sanno anche i sassi che per Zaia limiti non dovrebbero essercene visto che a decidere, nel segreto della cabina, sono i cittadini elettori. Però due segnali da Zaia arrivano. Il primo è che l’orizzonte temporale del presidente è il 2025 (o 2026, dipende quando scadrà la legislatura in Regione) e quindi elezioni “intermedie”, le Europee, non sono contemplate. Testuale: «Ho ancora un anno, un anno mezzo, cercheremo di capire quando si andrà a votare, ma trovo assurdo sprecare tutto questo tempo dedicandolo a ‘ste “menate” qua, visto che i veneti hanno investito su un programma chiaro». E l’ipotesi, per quando si andrà alle urne, di una corsa solitaria della Lega? Domanda aggirata, neanche mezza risposta. Una cosa, però, Zaia l’ha detta chiaramente: «Quando arriverà il momento della fine della legislatura deciderò cosa fare». E qui ha lanciato un segnale che in casa della Lega, dopo le tensioni e le divisioni soprattutto sul fine vita, non è passato inosservato: «Valuterò anche i comportamenti di tutti», ha detto il presidente con un mezzo sorrisetto.

IL CIVICO
Poi, di fronte alle telecamere, Zaia ha ribadito: «Sul terzo mandato il problema non sono io. A me spiace che qualcuno pensi che questo sia un emendamento fatto per me. Mi risulta che ci siano miei colleghi che hanno posto e pongono la questione quanto il sottoscritto. La verità è che l’interlocutore non sono i presidenti o i sindaci al secondo mandato, ma sono i cittadini che hanno diritto che venga data una risposta che sia concreta e coerente in un paese nel quale le uniche due cariche elettive, quella di sindaco e quella di presidente della Regione, hanno il tetto ai mandati». Chi dovrà decidere? «Io penso, come ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che questa sia una partita del Parlamento, ed è giusto rispettare democraticamente la scelta del Parlamento», ha detto il governatore del Veneto. «Ma spero - ha aggiunto - che non siano scelte dettate dalla politica, ma dal fatto che comunque ci sono delle considerazioni che vanno oltre gli schemi della politica, ovvero che ci sono i cittadini che chiedono una cosa e, probabilmente accade molto spesso, che la politica risponde il contrario di quello che viene richiesto».
A Palazzo Balbi, alla presentazione del forum sulla salute, c’era anche Sergio Giordani, il sindaco di Padova orgogliosamente senza tessera («Sono un civico») ma fortemente voluto dal Partito Democratico che lo scorso dicembre si era alquanto sbilanciato su una terza (quarta) candidatura del leghista Zaia: «Farei la firma e applaudirei tutto il giorno», aveva detto. Sempre della stessa idea? «Io apprezzo la continuità», ha detto ieri Giordani. Per poi puntualizzare: «La continuità delle istituzioni, non delle persone».

 

Ultimo aggiornamento: 15:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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