Venezia. Studentessa transgender rimproverata dalla prof con aggettivi al maschile, la svolta a scuola: «Si chiamerà ufficialmente Valentina»

Giovedì 17 Novembre 2022 di Alice Carlon
Venezia. Studentessa transgender rimproverata dalla prof con aggettivi al maschile, la svolta a scuola: «Si chiamerà ufficialmente Valentina»
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VENEZIA - Studentessa transgender del Liceo Artistico arriva in ritardo in classe, la professoressa la rimprovera ma nel farlo tira in ballo l'identità sessuale della ragazza e subito scoppia il caso: ieri il coordinamento degli studenti medi ha organizzato una manifestazione di protesta in solidarietà alla compagna di scuola.

I fatti risalgono a qualche giorno fa: Valentina (questo il nome d'elezione scelto dalla studentessa) arriva in classe in ritardo creando un po' di confusione. La professoressa del corso serale da lei frequentato però non si limita a rimproverarla, ma si accanisce particolarmente tirando in ballo il nome della ragazza e, racconta Valentina, continuando a rivolgersi a lei usando il maschile.

IL RIMPROVERO

Subito dopo lo scontro verbale con la professoressa, Valentina, piuttosto avvilita, segnala la questione alla dirigente scolastica del Marco Polo Maria Rosaria Cesari. Di comune accordo con la preside, la ragazza, che già da qualche anno ha iniziato il percorso di transizione, fa quindi domanda di carriera alias tramite registro elettronico. La carriera alias viene istituita per fornire a studentesse e studenti che sono in transizione la garanzia di rispetto, dignità e privacy, dando la possibilità di utilizzare all'interno dell'istituzione scolastica un nome di elezione diverso rispetto a quello anagrafico. La procedura è estremamente veloce: martedì la studentessa è già iscritta nel registro come Valentina, e con questo nome verrà d'ora in poi indicata nell'appello quotidiano e in qualsiasi documento emesso dall'Istituto.

UN CASO MEDIATICO

«Si sta montando un caso mediatico buttando volutamente benzina sul fuoco interviene Maria Rosaria Cesari E qual è l'obiettivo di queste contestazioni studentesche? La scuola ha risposto immediatamente invitando Valentina ad iscriversi alla carriera alias: il caso si monta se l'istituzione non risponde o fa finta di nulla. È chiaro che la professoressa ha fatto uno scivolone: non ha saputo gestire la situazione e ha tirato fuori l'identità sessuale della ragazza. Non doveva farlo, questo è certo, ma il nostro Istituto è un luogo inclusivo, un luogo dove il rispetto e la dignità vengono messi al centro. Non a caso il Marco Polo è stata la prima scuola a Venezia ad istituire la carriera alias e una delle prime in assoluto in Veneto».

IL PERCORSO

Sono già quattro le studentesse e gli studenti del Liceo artistico che hanno richiesto di utilizzare tramite carriera alias il proprio nome d'elezione e non quello anagrafico. L'ultima è una ragazzina di prima, la cui famiglia ha fatto richiesta già a settembre per garantire alla figlia una serenità che prima faticava a trovare in ambito scolastico.

Il coordinamento degli studenti medi però non ha intenzione di passare sopra l'accaduto: «Professori del genere non possono insegnare. Vogliamo che la scuola prenda provvedimenti, partendo dai percorsi di sensibilizzazione per studenti, docenti e tutto il personale si legge nel post di Facebook che annuncia la manifestazione - È in momenti come questi che si vede più forte che mai il bisogno di una reale educazione sessuale, che parli degli infiniti modi di viversi la propria identità di genere e di come tutt vadano rispettat!».
«Quello che è successo è grave ma si è chiarito spiega però la mamma di Valentina, Novella Tamisio - La professoressa è stata pesante e senza sensibilità e questo mi stupisce anche perché conosceva da tempo Valentina essendo stata la sua insegnante di sostegno. La scuola però si è attivata subito, e di questo siamo contente. Spero che queste situazioni non si verifichino più, non solo per mia figlia ma per chiunque stia attraversando questo processo».
 

Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 10:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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