JESOLO - Gestione dell'arenile, si punta ad accorpare i consorzi esistenti. Per la spiaggia del futuro nascono le Unità minime di aggregazione.
GLI ACCORPAMENTI
Rispetto agli attuali 32 consorzi, secondo le previsioni del Comune, il numero di stabilimenti dovrebbe dimezzarsi. E non sarà l'unica novità, perché il Piano particolareggiato permetterà ai concessionari anche di rifare l'attuale passeggiata del lungomare, purché mantenga un aspetto omogeneo lungo tutto l'arenile. Garantita la possibilità di ampliare i chioschi, che dagli attuali 110 potranno ampliarsi fino a 150 metri quadrati e modificare la forma, che potranno anche essere rotondi. E non solo, perché sempre ai chioschi verrà data la possibilità di sfruttare il tetto, realizzando spazi ombreggiati sopraelevati con una suggestiva vista mare.
L'ASSESSORE
«Del nuovo Piano particolareggiato spiega l'assessore al Demanio, Alberto Maschio se ne parla dal 2017, ma da allora si è fatto poco o nulla. Oggi le condizioni sono cambiate e oltre alla necessità di offrire strumenti per ammodernare la spiaggia c'è anche la questione delle concessioni arrivate a scadenza, due questioni distinte ma che viaggiano parallele. Ed è per questo che abbiamo pensato alla possibilità di aggregare i consorzi: l'idea è quella di realizzare degli stabilimenti ideali, soggetti solidi e dunque in grado di sostenere investimenti importanti per ridisegnare la spiaggia». In questo contesto diventa fondamentale anche il ruolo dei chioschi. «Vogliamo farli diventare un valore aggiunto della spiaggia continua Maschio e dell'offerta turistica». Per quanto riguarda i tempi, l'obiettivo è quello di avere l'approvazione definitiva entro l'estate per iniziare ad attuare il piano dal prossimo anno: «Dopo l'approvazione in Consiglio comunale conclude l'assessore al Demanio ci saranno 60 giorni per le eventuali osservazioni, dopodiché ci saranno i passaggi in Regione: contiamo di avere il documento approvato per l'estate. È fondamentale ribadire che in questa fase ci stiamo confrontando con tutte le realtà interessante».
Massima la disponibilità arrivata da Federconsorzi. «Il confronto è aperto spiega Antonio Facco, presidente di Federconsorzi e quella prospettata può essere una soluzione: del resto già in passato ci sono state aggregazioni con le quali sono nati gli attuali consorzi. È vero che le esigenze possono essere diverse, ma confrontandoci sarà possibile assecondare ogni bisogno».