Eraclea. «Gli spari dei cacciatori sono troppo vicini alle nostre case»

Mercoledì 2 Ottobre 2019 di Giuseppe Babbo
Eraclea. «Gli spari dei cacciatori sono troppo vicini alle nostre case»
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ERACLEA (VENEZIA) - Spari troppo vicini alle case a Stretti, insorgono i residenti. E' quanto accaduto lunedì scorso nelle zone comprese tra le vie Parada e Braida I. L'allarme è scattato quando gli abitanti della frazione hanno udito degli spari di fucile provenire dai campi che circondano le loro abitazioni, ma secondo le testimonianze dei residenti a una distanza troppo ravvicinata dalle case. E in ogni caso in terreni in cui la caccia è vietata. Per questo alcuni abitanti sono usciti dalle abitazioni per chiedere spiegazioni ai cacciatori e allontanarli da quella zona. Un tentativo andato a vuoto perché i cacciatori, a quanto pare un paio, sarebbero comunque rimasti nell'area vicino al paese. Uno dei loro cani poco dopo è stato visto correre lungo via Parada, la strada che collega Stretti con Ponte Crepaldo, mentre inseguiva una lepre impaurita.
 
«RISCHIO DI INCIDENTI»«Bastava che in quel momento passasse un'auto e si sarebbe verificato un incidente tuonano i residenti se non è successo nulla è solo per un colpo di fortuna, ma abbiamo vissuto momenti di tensione e soprattutto di grande paura». Proprio per questo tra i residenti c'è anche chi ha voluto allertare le forze dell'ordine, che hanno fatto scattare i controlli del caso. «I campi attorno al centro di Stretti sono vietati alla caccia continuano a spiegare i residenti eppure non è la prima volta che dei cacciatori si avventurano in questa zona. Lunedì scorso sembrava che sparassero sotto le nostre finestre, da quanto erano vicini alle abitazioni. Non sappiamo se queste persone avessero delle deroghe per cacciare in quella zona, sappiamo però che abbiamo avuto paura, erano troppo vicini alle nostre case. Non è la prima volta che accadono simili situazioni: qui la caccia è vietata, chiediamo che vengano effettuati maggiori controlli per evitare altri episodi come quello di lunedì e di conseguenza comportamenti scorretti oltre che pericolosi».
LA POSIZIONE DI FEDERCACCIAAd intervenire nel dibattito è Luciano Babbo, rappresentante della segreteria metropolitana di Federcaccia. «Chiariamo subito un punto dice : se un cacciatore sbaglia o infrange le regole è giusto che venga identificato e sanzionato per la violazione commessa. Non conosco quanto accaduto a Stretti, però di episodi simili ne sono già successi e spesso la verità si trova a metà strada: in condizioni meteo come quelle degli ultimi giorni accade che la percezione degli spari venga distorta e sembra che i cacciatori siano sotto casa anche se nella realtà sono parecchio distanti. Purtroppo, assistiamo anche a delle forme di estremismo da parte di alcune associazioni animaliste che non fanno altro che aggiungere ulteriori tensioni. Ciò non toglie che se qualche residente vede un cacciatore commettere delle infrazioni, fa bene ad allertare le forze dell'ordine».
IL CALENDARIO REGIONALEE tra i motivi di tensione il rappresentante di Federcaccia inserisce anche il nuovo calendario venatorio varato dalla Regione. «Una volta si poteva cacciare solo tre giorni alla settimana conclude Babbo ovvero il mercoledì, il sabato e la domenica. Tre giorni classici, nei quali un po' tutti sapevano della presenza dei cacciatori. Da quest'anno sono stati aggiunti anche il lunedì e il giovedì. Noi ci siamo opposti a questa scelta perché ritenevamo sufficienti i tre giorni, ma sono state fatte altre scelte. E' ovvio che con più giorni in cui la caccia è consentita i residenti delle zone di campagna si sentano più esasperati, soprattutto se avvertono degli spari in un giorno in cui solitamente non si cacciava. Probabilmente l'episodio di lunedì scorso a Stretti è nato proprio da questo».
Giuseppe Babbo
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