Sottomarina. Salvatore Todaro, l'eroe controcorrente che salvava i naufraghi: la lettera segreta della moglie Rina

Sabato 25 Novembre 2023 di Diego Degan
Salvatore Todaro, l'eroe controcorrente salvava i naufraghi: la lettera segreta della moglie Rina

SOTTOMARINA - Salvatore Todaro, eroe "controcorrente" che salvava i naufraghi delle navi che affondava con il suo sommergibile: la sua figura è stata resa ancor più celebre (lo era già prima ma, forse, per una cerchia più ristretta) dal romanzo e dal film "Comandante" che raccontano la sua storia e, inevitabilmente, lo pongono a confronto con le attuali vicende dei migranti.

Ma se è vero che "dietro ogni grande uomo" c'è sempre una grande donna, in questi giorni, in cui il dibattito socio culturale è incentrato sul ruolo delle donne, anche la figura di Rina Anichini, moglie e vedova di Todaro, merita di essere ricordata. E l'occasione è la scoperta, da parte di uno studioso chioggiotto, Fabrizio Boscolo Caporale, in un fondo d'archivio locale, di una lettera, finora inedita, che Rina Todaro (così si firma lei stessa) scrive al Cln di Sottomarina, il 9 maggio 1945, rispondendo a una «attestazione di stima e di affetto» dei componenti dello stesso Cln, nei confronti del defunto marito, pervenutale quello stesso giorno.

LA MISSIVA

Ecco il testo della lettera: «Vi ringrazio per la gentile comunicazione odierna e Vi prego di estendere i miei sentimenti di gratitudine a tutti coloro che operano in Codesto Comitato e che ricordano con affetto fraterno il mio Sposo caduto. Il momento attuale è grave di problemi, come dite bene; nella bellezza dell'ora, che ha segnato la fine di un incubo, molte sono purtroppo le persone care che noi, spose e sorelle di Sottomarina, non rivedremo mai più. Ed è per questo dolore, sopportato insieme nei giorni tristi, che i miei figli ed io non potremo mai abbondare codesta terra generosa alla quale appartenne e volle appartenere Colui che fu sempre il Vostro compagno. Con questi voti Vi rinnovo l'espressione del mio animo grato». In questo breve testo, Boscolo Caporale rileva almeno due spunti di interesse e testimonianza che restituiscono l'immagine di una Rina Todaro profondamente consapevole del ruolo delle donne e del legame che univa lei e il suo "sposo caduto" alla gente di Sottomarina. Spiega lo studioso che «Rina Todaro, dopo aver accennato al sollievo generato dalla "fine di un incubo", non si dimentica di ricordare le "persone care" che "non rivedremo più". E, proseguendo, si rappresenta nel seguente modo "noi, spose e sorelle di Sottomarina", collocandosi con naturalezza in mezzo alla gente comune di un paese, cui sente fino in fondo di appartenere.

GLI STUDI

E, in secondo luogo, «tutto questo viene ulteriormente ribadito e rafforzato nel terzo ed ultimo capoverso: "Ed è per questo dolore, sopportato insieme nei giorni tristi, che i miei figli ed io non potremo mai abbondare codesta terra generosa, alla quale appartenne e volle appartenere Colui che fu sempre il Vostro compagno"». In quest'ultimo periodo, «vi sono tre fili che si intrecciano in modo indissolubile: quello familiare che lega la moglie e i figli al padre; quello di una comune appartenenza ad una stessa "terra"; quello che ruota intorno alla parola-chiave "compagno", che viene a sancire uno stretto legame esistente da "sempre" tra Salvatore Todaro e tutte le persone del Cln di Sottomarina». Ma, «per quanto concerne l'orientamento ideologico e politico di Salvatore Todaro, nella storiografia a lui dedicata, prevale l'immagine di un brillante militare di carriera, di tradizionale fede monarchica e con una elevata formazione spirituale di tipo cattolico Una forzata polarizzazione ideologica ha introdotto in chiave provocatoria nel dibattito pubblico la tesi di Salvatore Todaro quale "eroe fascista", giusto per contaminare in negativo il significato universale del suo ormai famoso gesto umanitario di salvare, in tempo di guerra, le vite dei naufraghi in mare», mentre la lettera rivela «una concezione della vita e del mondo certamente condivisa dalla sua amata moglie Rina Anichini. Un'elevata visione morale e civile, improntata ad un senso profondo di umanità, che era sicuramente apprezzata da tutte le persone del Cln di Sottomarina».

Ultimo aggiornamento: 15:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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