La guerra degli scuolabus, sindaci in prima linea per rubarsi gli alunni: scatta il blitz di Armelao che va a prenderli a casa

Giovedì 14 Settembre 2023 di Diego Degan
Uno scuolabus

CHIOGGIA - Due Province, Venezia e Padova, con legami storici profondi; due comuni, Chioggia e Codevigo, che confinano; due frazioni, Valli e Conche, che si "compenetrano"; due scuole che si contendono gli alunni da almeno 15 anni. E, alla fine, è scoppiata la guerra tra i sindaci, con quello di Codevigo, Ettore Lazzaro, che vieta al pulmino scolastico di Chioggia di entrare nel territorio comunale e quello di Chioggia, Mauro Armelao, che i bambini li vuole andare a prendere personalmente con un furgoncino, per portarli a scuola a Valli.

Sullo sfondo, ovviamente, il calo demografico e il rischio di chiusura dei plessi scolastici che nessun sindaco vorrebbe sul suo territorio, ma anche un servizio, il tempo pieno, che a Conche non c'è. «Domani mattina (oggi, ndr) 14 settembre - annuncia Armelao guiderò personalmente un furgoncino a 9 posti, accompagnato da un genitore e preleverò, a Codevigo, 7 bambini, per portarli a Piovini, ai confini con Chioggia, e farli salire sullo scuolabus che li porterà a Valli». Una "dimostrazione" pensata per rispondere al divieto di Lazzaro, ma che rischia di minare i rapporti tra due primi cittadini.
«Capisco che possa sembrare eclatante - dice Armelao - ma ci sono 18 bambini di Conche, tra materna, primaria e medie, che frequentano le scuole di Valli. Sono già iscritti, e sottolineo "già". Privarli di un servizio come il trasporto scolastico è fare un torto alle famiglie che hanno scelto liberamente, mesi fa, dove mandare i figli a scuola. Parallelamente scriverò a Lazzaro (gli ho già anticipato qualcosa) e chiederò un incontro a lui e ai genitori di Conche». Insomma, un po' di provocazione e un po' di diplomazia. Ma Lazzaro non sembra disposto a cedere. «Rispetto la scelta delle famiglie di iscrivere i bambini dove vogliono. Ma ogni sindaco deve difendere la sua comunità e io ho una scuola che, temo, prima o poi chiuderà, ma non posso essere io a certificare la chiusura. Ho parlato con alcuni genitori che mi hanno detto che non è solo questione di tempo pieno, ma anche di offerta formativa e che, comunque, sarebbero andati a Valli lo stesso. Quindi non vedo che differenza faccia il pulmino scolastico o meno».
Ma aggiunge, rivolto ad Armelao: «La sua "dimostrazione" è lecita, ci mancherebbe, ma vorrei ricordare che già nel 2008 Codevigo aveva fatto presente il problema della "fuga" degli alunni e che nel 2019 si era raggiunto un accordo tra le due amministrazioni, per cui, fatti salvi i ragazzini già iscritti a Valli, Chioggia non avrebbe più accettato iscrizioni da Codevigo, se non con il nulla osta del Comune. Da allora nessuna richiesta di autorizzazione è arrivata in municipio ma le famiglie hanno continuato a iscrivere i bambini a Valli e il Comune di Chioggia ha fatto finta di niente. Io mi sono trovato, al mio primo anno da sindaco, con un problema pesante per le scuole, materna e primaria, di Conche e ho agito di conseguenza. Tra l'altro non credo sia neppure nelle mie competenze autorizzare un trasporto interprovinciale. Per cui le famiglie sono libere di scegliere, ma io devo tutelare le scuole del mio comune».
 

Ultimo aggiornamento: 15:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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