Aeroporti veneti, una Pasqua da record: 180mila passeggeri

Mercoledì 20 Aprile 2022 di Alda Vanzan
Aeroporti veneti, una Pasqua da record: 180mila passeggeri

VENEZIA - L'assaggio c'è già stato in questo weekend pasquale con l'arrivo di 180mila passeggeri nel sistema aeroportuale del Nordest tra Marco Polo di Venezia, Catullo di Verona e Canova di Treviso. E la prospettiva è di tornare ai tempi pre Covid, tanto che da qui alla fine dell'anno nei tre scali gestiti da Save ci sono 20 milioni di posti in vendita. «La ripartenza c'è», dice il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. «È tornata la fiducia, è tornata la voglia dei viaggiatori di tutto il mondo di venire a vedere le bellezze del nostro territorio», dice il presidente di Save, Enrico Marchi.
Zaia e Marchi hanno annunciato ieri, dalla sede della Regione del Veneto, gli scenari della ripresa dopo lo stop imposto dalla pandemia sanitaria e in vista delle Olimpiadi invernali del 2026.

Una ripresa che farà felici prima di tutto i dipendenti di Save per i quali, ha detto Marchi, si chiuderà la cassa integrazione. È vero che quest'anno non si tornerà ai livelli pre Covid, ma lo scarto sembra minimo. «Ci sono i presupporti per un grande rilancio», ha detto Zaia. «Siamo oltre l'80%, ben oltre le nostre previsioni», ha aggiunto Marchi, rimarcando la necessità di «fare sistema».


I DATI
Il Polo aeroportuale del Nordest (che collega 135 città e serve 45 Paesi attraverso 57 compagnie aeree che mettono in vendita 19,8 milioni di posti) nel 2019 ha gestito 18,5 milioni di passeggeri. Dopo la crisi pandemica, la prima reale ripresa è iniziata nel 2021 quando, rispetto a due anni prima, Verona ha recuperato il 40% dei passeggeri, Treviso il 38%, Venezia il 30%. Una ripresa determinata in gran parte dalla forte componente di traffico domestico, che è stato il primo segmento a tornato a volare. Venezia ha avuto un passo leggermente inferiore, per via della sospensione di alcuni flussi internazionali, in particolare quelli intercontinentali. Per il 2022 si prevede che già nei mesi centrali della stagione estiva che va dal 27 marzo al 31 ottobre, il Polo raggiungerà l'80% del traffico realizzato nel 2019, con l'ultimo trimestre dell'anno che dovrebbe toccare il 90%. Venezia, in particolare, è contrassegnata dal ritorno dei collegamenti intercontinentali sul Nord America (Stati Uniti e Canada), con l'eccezione di Chigago previsto per il 2023.
Le previsioni per fine 2022 sono di 14,4 milioni di passeggeri complessivi con un recupero del 78% dei volumi di traffico realizzati nel 2019. In particolare: al Marco Polo di Venezia sono attesi 8,6 milioni di passeggeri (il 75% del traffico 2019); al Canova di Treviso 2,8 milioni (85%); al Catullo di Verona 3 milioni (83%).


GLI INVESTIMENTI
Tre i settori strategici per Save: lo sviluppo di nuove destinazioni; l'intermodalità; la sostenibilità. Quanto all'intermodalità, Marchi ha apprezzato il via libera del Governo alla bretella che collegherà il Marco Polo con la stazione ferroviaria di Mestre, di fatto la prima opera che sarà realizzata per le Olimpiadi 2026 e che vedrà Save partecipare con 50 milioni di euro all'interno del sedime aeroportuale. Entro giugno ci sarà il bando, a marzo 2023 l'avvio dei lavori, anche se i costi sono lievitati: «Erano 475 milioni, a spanne saranno 100 milioni in più - ha detto Zaia -. Abbiamo già posto la questione a Roma, la revisione dei prezzi è fondamentale perché i costi sono aumentati del 20/30% e il rischio se non si interviene è che tutte le opere pubbliche, non solo quelle per i Giochi, non vedano la luce».
Altri investimenti di Save in programma: lo sviluppo del Marco Polo lato Nord, il master plan di Treviso per 50 milioni e quello di Verona per 100. E poi il vertiporto a Venezia «nel giro di qualche anno» per collegare Tessera varie città «con tempi di percorrenza di mezz'ora e con sistemi di trasporto elettrico».


INTESE E ACCUSE
A stupire gli addetti ai lavori è stata proprio la conferenza stampa congiunta Regione-Save. Raccontano che i rapporti tra Zaia e Marchi siano iniziati, perché prima di fatto erano ufficialmente inesistenti se non quasi ostili, con la posa della prima pietra del progetto Romeo, la scorsa estate, per il nuovo terminal di Verona. E ieri, a Palazzo Balbi, è stata una cerimoniona: seggioline disposte in stile conferenza, maxischermo, quattro video di cui uno di Save, complimenti reciproci. Intanto il Pd con la consigliera regionale Vanessa Camani ha accusato Palazzo Balbi di svolgere «un ruolo totalmente passivo nella gestione del turismo».
 

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 10:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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