VENEZIA - L’entusiasmo dei fan e i timori dei negozianti, ai quali non è mancata neppure l’apprensione per qualche calcinaccio caduto dal sotoportego affacciato su piazza San Marco, fenomeno subito attribuito all’eccesso di decibel “sparati” dagli altoparlanti. Il popolo di Laura Pausini si è riunito incurante della minaccia di pioggia e della certezza dell’acqua alta.
Le previsioni davano per certo l’allagamento dell’area marciana, uno dei luoghi più bassi della città.
L’ATTESA
Ad aprire il concerto è stata la canzone che l’ha portata alla ribalta, quella legata a Marco che il 27 febbraio 1993 le ha consentito di trionfare a Sanremo. L’artista di Faenza di strada ne ha fatta, ma ancora non le era capitato di suonare in una piazza San Marco allagata. L’attesa per ascoltare la star da vicino è iniziata attorno alle 19, quando la coda ha iniziato a farsi vedere, con i fan agghindati con impermeabili e stivali in gomma per l’acqua alta, che dava la punta massima di 95 centimetri attorno alle 21. La marea si è fatta sentire a partire dalle 20, quando i masegni asciutti sono rimasti sempre meno e con maggiore rapidità i piccoli vortici hanno allagato il resto della piazza, regalando però un suggestivo gioco di riflessi. Il concerto è poi entrato nel vivo, con le qualità artistiche della “ragazza di Solarolo” (paese dove è cresciuta) riecheggiate per tutta la piazza. E proprio ricordando le sue origini, nei giorni prima del concerto la Pausini aveva annunciato che avrebbe devoluto il suo cachet ai comuni di Faenza, Solarolo e Castelbolognese (dove abitano i genitori) per aiutarli nella ripresa dopo le recenti inondazioni. Se la qualità artistica della cantante è indubbia, altrettanto certe sono le polemiche che eventi di questo livello - dai Pink Floyd in poi - portano in città.
CALCINACCI CADUTI
Neanche era cominciato e il “concerto delle polemiche” aveva già fatto i primi danni. A raccontare che in seguito alle sollecitazioni sono caduti piccoli pezzi di intonaco dal Sotoportego de l’Arco celeste è un commerciante della zona, Gigi Amadio. Il sotoportego che porta da piazza San Marco a Bacino Orseolo sconta già una serie di carenze dal punto di vista degli intonaci, che però sono aumentate al primo avvio delle note sparate a tutto volume. Stando alla ricostruzione del commerciante, dopo le prime prove del giovedì, quando i bassi hanno fatto rimbombare le finestre e le vetrine della piazza, c’è stato anche un ulteriore problema: «Sono venuti giù piccoli pezzi di calcinacci, per questo abbiamo sollecitato l’intervento della Sovrintendenza, dato che il volume è allucinante. Tremano i vetri delle vetrine, siamo preoccupati per i monumenti e la basilica».
LE CRITICHE
E si riaccende il dibattito sull’opportunità di concedere la Piazza a manifestazioni come queste. Amadio lancia una proposta: «Se la Pausini avesse fatto un concerto acustico, visto che se lo potrebbe permettere con la meravigliosa voce che ha, sarebbe stato più in linea con San Marco». A riprova di quanto sostenuto dal commerciante, il comportamento di altri negozianti di vetri che, per paura delle vibrazioni, hanno preferito smantellare le vetrine per mettere al sicuro gli oggetti esposti.