Il popolo di Laura, tra acqua alta, stivaloni e calcinacci che si staccano per il volume alto

Sabato 1 Luglio 2023 di Tommaso Borzomì
VENEZIA Il concerto di Laura Pausini in piazza San Marco

VENEZIA - L’entusiasmo dei fan e i timori dei negozianti, ai quali non è mancata neppure l’apprensione per qualche calcinaccio caduto dal sotoportego affacciato su piazza San Marco, fenomeno subito attribuito all’eccesso di decibel “sparati” dagli altoparlanti. Il popolo di Laura Pausini si è riunito incurante della minaccia di pioggia e della certezza dell’acqua alta.

Le previsioni davano per certo l’allagamento dell’area marciana, uno dei luoghi più bassi della città.

Il concerto è iniziato alle 21.16, un quarto d’ora di ritardo rispetto al previsto, ma appena le luci e i suoni hanno riempito il palco, la levata dei telefonini si è subito materializzata per immortalare il momento, a modo suo, storico. 

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L’ATTESA
Ad aprire il concerto è stata la canzone che l’ha portata alla ribalta, quella legata a Marco che il 27 febbraio 1993 le ha consentito di trionfare a Sanremo. L’artista di Faenza di strada ne ha fatta, ma ancora non le era capitato di suonare in una piazza San Marco allagata. L’attesa per ascoltare la star da vicino è iniziata attorno alle 19, quando la coda ha iniziato a farsi vedere, con i fan agghindati con impermeabili e stivali in gomma per l’acqua alta, che dava la punta massima di 95 centimetri attorno alle 21. La marea si è fatta sentire a partire dalle 20, quando i masegni asciutti sono rimasti sempre meno e con maggiore rapidità i piccoli vortici hanno allagato il resto della piazza, regalando però un suggestivo gioco di riflessi. Il concerto è poi entrato nel vivo, con le qualità artistiche della “ragazza di Solarolo” (paese dove è cresciuta) riecheggiate per tutta la piazza. E proprio ricordando le sue origini, nei giorni prima del concerto la Pausini aveva annunciato che avrebbe devoluto il suo cachet ai comuni di Faenza, Solarolo e Castelbolognese (dove abitano i genitori) per aiutarli nella ripresa dopo le recenti inondazioni. Se la qualità artistica della cantante è indubbia, altrettanto certe sono le polemiche che eventi di questo livello - dai Pink Floyd in poi - portano in città.

 

CALCINACCI CADUTI
Neanche era cominciato e il “concerto delle polemiche” aveva già fatto i primi danni. A raccontare che in seguito alle sollecitazioni sono caduti piccoli pezzi di intonaco dal Sotoportego de l’Arco celeste è un commerciante della zona, Gigi Amadio. Il sotoportego che porta da piazza San Marco a Bacino Orseolo sconta già una serie di carenze dal punto di vista degli intonaci, che però sono aumentate al primo avvio delle note sparate a tutto volume. Stando alla ricostruzione del commerciante, dopo le prime prove del giovedì, quando i bassi hanno fatto rimbombare le finestre e le vetrine della piazza, c’è stato anche un ulteriore problema: «Sono venuti giù piccoli pezzi di calcinacci, per questo abbiamo sollecitato l’intervento della Sovrintendenza, dato che il volume è allucinante. Tremano i vetri delle vetrine, siamo preoccupati per i monumenti e la basilica».


LE CRITICHE
E si riaccende il dibattito sull’opportunità di concedere la Piazza a manifestazioni come queste. Amadio lancia una proposta: «Se la Pausini avesse fatto un concerto acustico, visto che se lo potrebbe permettere con la meravigliosa voce che ha, sarebbe stato più in linea con San Marco». A riprova di quanto sostenuto dal commerciante, il comportamento di altri negozianti di vetri che, per paura delle vibrazioni, hanno preferito smantellare le vetrine per mettere al sicuro gli oggetti esposti.
 

Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 07:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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