Riccardo morto a 27 anni al Redentore, l'incredulità degli amici: «Era un comandante esperto, non riusciamo a capire cosa sia successo»

Lunedì 17 Luglio 2023 di Giuseppe Babbo
Riccardo morto a 28 anni al Redentore, l'incredulità degli amici: «Era un comandante esperto, non riusciamo a capire cosa sia successo»

CAVALLINO-TREPORTI - «Riccardo conosceva bene la laguna, era un comandante esperto e non commetteva leggerezze. Non riusciamo a capire cosa sia successo». Dolore, lacrime e incredulità. Sono questi i sentimenti che da sabato notte attanagliano gli amici di Riccardo Nardin, il 27enne deceduto sabato notte nel tragico incidente.

Tra i suoi coetanei la voglia di parlare è poca, troppo grande il dolore creato da questa morte così difficile da accettare. Da tutti però Riccardo viene descritto come un giovane responsabile e che oltretutto conosceva bene la laguna.

GLI AMICI

«Aveva studiato all’Istituto nautico a Venezia – riferiscono gli amici – era comandante di lancioni granturismo e aveva fatto dei corsi di specializzazione. Quanto accaduto sembra inspiegabile». L’incidente è avvenuto al termine dei fuochi del Redentore, nel canale tra San Giorgio e San Servolo al momento di rientrare a casa. A Cavallino-Treporti la notizia si è diffusa rapidamente, lasciando sgomente moltissime persone. A partire dai colleghi di Riccardo, i dipendenti della ditta di trasporto Il Doge di Venezia, azienda che si occupa del trasporto acqueo tra Punta Sabbioni e Venezia e su Riccardo aveva investito molto.

IL DATORE DI LAVORO

Ieri mattina, non vedendolo arrivare, i colleghi hanno appreso della tragedia sul pontile di imbarco. «Siamo distrutti – commenta Renzo Novelli, titolare dell’azienda – Riccardo era un ragazzo bravo, bello e intelligente. Era uno dei nostri migliori capitani, amava il mare e soprattutto adorava fare questo lavoro. Noi avevamo scommesso su di lui: avevamo deciso di fargli fare dei corsi si specializzazione con i quali avrebbe potuto comandare barche più grandi. Aveva grandi ambizioni e soprattutto grandi possibilità: non si accontentava di pilotare i lancioni nella tratta Punta Sabbioni-Venezia, puntava in alto. Posso dire che era un ragazzo diligente, un bravo professionista, sempre molto attento e scrupoloso. In queste ore ci stringiamo ai suoi famigliari in un forte abbraccio, penseremo ad un’iniziativa per ricordarlo».

I SINDACI

Residente con i genitori nel centro di Cavallino, a due passi da piazza Santa Maria Elisabetta, ieri mattina i famigliari sono stati contattati dalla sindaca Roberta Nesto. «Riccardo era un bravo ragazzo - dice la prima cittadina -, adorava il suo lavoro e voleva crescere: per questo dopo gli studi all’Istituto Venier voleva perfezionarsi ulteriormente. Per la nostra comunità questo è un momento difficile. Una preghiera per lui e alla sua famiglia le condoglianze di tutta la comunità». A manifestare la vicinanza alla famiglia di Riccardo e alla comunità di Cavallino-Treporti è stato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, mentre ieri pomeriggio, prima delle regate del Redentore in canale ella Giudecca, è stato osservato un minuto di silenzio. «Voglio esprimere il cordoglio della città di Venezia e mio personale – ha detto Brugnaro - per la scomparsa del giovane di Cavallino-Treporti in un tragico incidente nautico, le cui cause sono ancora al vaglio degli inquirenti. Ci stringiamo tutti alla sua famiglia e agli affetti più cari. Purtroppo è un’altra giovane vita spezzata all’improvviso. Ringrazio i vigili del fuoco, le forze dell’ordine, i sanitari e tutti coloro che si sono subito attivati per le ricerche e per soccorrere gli altri componenti dell’equipaggio dell’imbarcazione. Purtroppo per la vittima non c’è stato nulla da fare».

Ultimo aggiornamento: 18 Luglio, 10:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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