JESOLO - Torna, fra il 26 giugno e il 20 luglio, il contest che dovrà decretare "Il miglior Club Sandwich di Jesolo" per la stagione 2023: giunta alla quarta edizione, la sfida coinvolgerà chioschi, pub, ristoranti e hotel del litorale "che come spiega Gianfranco Moro, insegnante all'Istituto professionale Engim di Oderzo e anima e ideatore del contest hanno dato in tutti questi anni una grande spinta alla valorizzazione e alla diffusione di un prodotto che, pur essendo stato inventato nel lontano 1762 in una casa da gioco, proprio da Jesolo, due secoli più tardi, ha visto partire la sua storia italiana».
Saranno ben 52 i giudici (abilitati dopo aver frequentato un corso di analisi sensoriale mirata) ad assaggiare e valutare le creazioni (si prevedono una sessantina di partecipanti) divise in due tipologie, ciascuna con una classifica dedicata: il Club Sandwich jesolano classico, inventato nel 1962 da Benito Stefanel, proprietario dello storico "da Alfredo" in Largo Tempini (uova, pancetta, prosciutto, lattuga, pomodoro, formaggio e quattro fette di pancarré rigorosamente con la crosta) e quello creativo.
Senonché, restando in tema, la notizia dei giorni scorsi, è che come tutto e tutti anche il Club Sandwich si evolve ed ecco che spunta la grande novità, il Club Sandwich dolce, da consumare a fine pasto o come merenda golosa a metà pomeriggio. Ingredienti: crema di ribes, fragole, mascarpone, solo per citarne alcuni: «Garantisco che è una bomba di gusto» si entusiasma Moro. Forse anche di calorie, ma questo è un altro paio di maniche.
SPERIMENTAZIONI
C'è una novità in frigorifero potrebbe insomma essere lo slogan di un'idea partorita dal professore Paolo Favaro e realizzata dagli insegnanti e dagli studenti del corso di panificatore e pasticcere della Scuola per la Formazione Professionale Engim di Oderzo. Un lavoro lungo, fatto di prove e sperimentazioni, durato sei mesi. E lo spunto, a Favaro, è arrivato proprio dalla sfida per il miglior Club Sandwich di Jesolo. Da quel momento è iniziato un impegnativo viaggio, al fianco di sette professionisti del settore e con il successivo coinvolgimento degli allievi. «L'innovazione spiega Moro è la capacità di osservare con nuovi occhi la tradizione e di tradurla con metodi moderni. I ragazzi sono i primi a voler prendere parte e dare un grande contributo a questo tipo di progetti».
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