Bandito in fuga perde i soldi per strada, i passanti li... incassano

Venerdì 28 Febbraio 2020 di Gianluca Amadori
La tabaccheria rapinata a Mestre
MESTRE Manca all'appello parte del bottino rapinato mercoledì sera alla tabaccheria di via Poerio, all'angolo con via Olivi, a Mestre. Alcune banconote sono cadute al rapinatore in fuga e i passanti le hanno raccolte e consegnate agli agenti che nel frattempo lo avevano arrestato. Ma di una parte dei soldi non si è più trovata traccia: o sono andati perduti nella fuga o qualcuno li ha rinvenuti per terra e se li è intascati, approfittando dell'occasione. Gli investigatori stanno cercando di recuperare anche quelli, per poterli restituire al titolare della tabaccheria, ma l'impresa non sarà facile.
Nel frattempo questa mattina il rapinatore sarà interrogato alla Cittadella della giustizia dalla giudice per le indagini preliminari di Venezia, Marta Paccagnella, alla quale spetta il compito di convalidare l'arresto e applicare una misura cautelare.

PISTOLA IN PUGNO
L'indagato, un trentenne originario dell'Est Europa, è entrato in azione mercoledì sera, poco dopo le 18: a volto scoperto, con una pistola in pugno, è entrato nella tabaccheria di via Poerio minacciando il titolare e lo ha obbligato a consegnare l'incasso - circa trecento euro - dandosi poi alla fuga a piedi lungo via Olivi. La polizia, coordinata dal sostituto procuratore Roberto Terzo, sta effettuando accertamenti per capire se l'arma fosse vera o se si trattava di una pistola giocattolo.
Il tabaccaio ha immediatamente chiamato le forze dell'ordine e alcune pattuglie si sono precipitate in centro a Mestre, riuscendo ad individuare l'autore della rapina, accerchiandolo e bloccandolo dopo pochi minuti, ancora con una parte del bottino in mano. Caricato in auto, il trentenne è stato portato in questura per le formalità di rito e quindi è stato formalizzato il provvedimento di arresto in flagranza con l'accusa di rapina.

TABACCHERIE A RISCHIO
Le tabaccherie sono da sempre uno dei bersagli preferiti dalla piccola criminalità in quanto normalmente hanno la disponibilità di contante in cassa e, a differenza di banche, uffici postali o gioiellerie, non hanno cassaforte né particolari dispositivi di sicurezza o di protezione. E dunque sono obiettivi più facili da colpire, anche se i rapinatori si devono accontentare di somme modeste, generalmente poche centinaia di euro. Spesso questo tipo di colpi viene messo a segno da persone con problemi di tossicodipendenza, alla ricerca di qualche spicciolo per pagarsi la dose di droga quotidiana. Un paio di anni fa era stato un gruppo di trasfertisti campani, poi sgominata dalla Squadra Mobile, a scatenato il panico tra le tabaccherie di Zelarino e Carpenedo, mettendo a segno una serie di rapine.
 
Ultimo aggiornamento: 16:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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