MESTRE - Resistenza e tenuta agli urti saranno messe alla prova dal dipartimento di Ingegneria dell'università di Padova.
NIENTE DRONE
Il sopralluogo - dopo che il 25 ottobre era stata fatta una fotografia dall'alto di tutto il cavalcavia con un drone dotato di telecamera 3D, non usato ieri - si è concentrato sul punto di caduta del bus, quel varco di quasi due metri dal quale ancora pende nel vuoto il resto della ringhiera. Impronte e segni, quello hanno guardato periti e consulenti di parte. Impronte e segni ripresi e fotografati con laser-scanner tridimensionali sia per terra sia sulla barriera di sicurezza. Poi via ai carotaggi dell'impalcato del cavalcavia Superiore - il cui asfalto ieri è stato rotto da un muletto con un martello pneumatico - e i tre pezzi di guardrail da circa 30 centimetri ciascuno segati dalla barriera in tre punti diversi e acquisiti per essere analizzati in laboratorio e confrontati con un pezzo di guardrail nuovo (come dimostra il colore del metallo) che il perito della Procura ha voluto prelevare per completare la sua relazione.
L'ingegner Migliorino ha anche fatto acquisire un montante (cioè il paletto su cui appoggia il guardrail) e due bulloni che fissano la barriera, uno nuovo e uno vecchio. Serviranno per valutare a pieno la solidità della struttura.
LA CARCASSA
Come due settimane fa, l'ingegner Migliorino e la pm Cameli hanno raggiunto il Mercato ortofrutticolo di Mestre, sul cui piazzale è sotto sequestro il bus di La Linea, coinvolto nello schianto dal cavalcavia Superiore. Grazie ai vigili del fuoco, sono stati prelevati altri 70 centimetri dal pezzo di guardrail incastrato sotto il mezzo, a sua volta fotografato e ripreso con laser scanner dai consulenti delle parti, tanto dei tre indagati - l'ad di La Linea, Massimo Fiorese (avvocato Massimo Malipiero); e due dirigenti del Comune di Venezia, Roberto Di Bussolo (avvocato Paola Bosio) e Alberto Cesaro (avvocati Giovanni Coli e Barbara De Biase) - quanto dell'autista del mezzo Alberto Rizzotto (unica vittima italiana della tragedia) e di alcune delle vittime, rappresentate dall'avvocato Silvia Trevisan.
LE RUOTE
L'interrogativo al quale la Procura vuole dare risposta - anche con una consulenza meccanica sul pullman da affidare nelle prossime settimane - nasce dalla situazione nella quale si trova il mezzo dopo la caduta, con tre ruote allineate e l'anteriore destra aperta sulla destra, con il semiasse anteriore rotto. Da chiarire se si sia rotto con il primo impatto sul guardrail, quando il bus ha sbandato verso destra, come sembrerebbe da una prima relazione, o se invece si sia rotto a seguito della caduta dal cavalcavia. Una risposta su questo aspetto arriverà anche dalla relazione dello stesso consulente Migliorino, che nel quesito ha anche il compito di ricostruire la dinamica. Nel frattempo la prossima tappa è il 28 ottobre, quando inizierà l'approfondimento sul cuore di Rizzotto. Poi, il 5 dicembre, ecco l'esito delle analisi sul telefonino dell'autista e sulle telecamere interne al mezzo.