NOALE - «Nonostante le richieste di accesso agli atti non riusciamo a ottenere informazioni chiare sulla procedura che ha portato alla cremazione di alcuni corpi che si trovavano nel cimitero di Moniego».
MESI DI ATTESA
«Per mesi abbiamo cercato in tutti i modi di far chiarezza sulla vicenda" aggiungono i consiglieri, citando anche nell'esposto interrogazioni che avrebbero avuto risposte insoddisfacenti e richieste di accesso agli atti inevase. "La scorsa settimana ci siamo visti rifiutare anche la sola visione degli atti" aggiunge Stevanato. «Non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti - commenta Damiani -. Abbiamo quindi chiesto l'intervento della Procura a tutela dei cittadini e dei parenti dei defunti". Sarà quindi la pubblica autorità a verificare i fatti e le condotte che i consiglieri "ritengono contrarie alla legge". La delibera e l'ordinanza che hanno dato il via al piano di esumazioni ed estumulazioni del cimitero di Moniego risalgono a febbraio 2022. I consiglieri specificano che da mesi chiedevano i dettagli "della procedura in corso" e "l'esibizione dei documenti attestanti la raccolta dei consensi da parte dei parenti dei poveri defunti presenti nel cimitero di Moniego". Da altre fonti avrebbero poi sentito dire che "non sarebbero state ricevute dichiarazioni di assenso alla cremazione". Ipotesi che ha convinto i consiglieri a procedere con l'esposto, convinti che l'eventuale "cremazione d'ufficio, in caso di disinteresse da parte dei parenti" prevista dall'avviso del Comune, non sia una procedura corretta, e arrivando a ipotizzare che, in mancanza di autorizzazioni, "si configuri un reato". La sindaca Patrizia Andreotti non ha dubbi sul fatto che tutto si sia svolto regolarmente. "Sono certa che i miei uffici hanno agito con attenzione e delicatezza nei confronti dei parenti che sono stati contattati».