«Motorizzazione allo sbando: ritardi e pratiche ferme, e così in laguna circolano centinaia di barche abusive»

Venerdì 20 Ottobre 2023 di Elisio Trevisan
Barche a Venezia

Lo sportello della Navigazione interna, quella dell'intera laguna, è chiuso ormai da quasi cinque anni. La Motorizzazione civile di Venezia è come fosse una qualsiasi sede del resto d'Italia, e invece qui, oltre ad auto, moto, camion e pullman, ci sono le barche.

Migliaia che girano per lavoro, come i camion in terraferma, o per diporto. «Eppure il personale addetto al settore della navigazione è praticamente azzerato, periodicamente viene destinata una impiegata, una o due mezze giornate la settimana, ma per smaltire l'arretrato accumulato ci vorrebbe un esercito».

SITUAZIONE CRITICA
Per questo Francesco Tagliapietra, vicepresidente di Ascom Confcommercio Venezia e presidente del settore Trasporto, si rivolge a Comune e alla Regione affinché intervengano sul Governo: «Da anni la situazione è critica e peggiora continuamente. Abbiamo centinaia di imprese che trasportano merci, macchinari, attrezzatura in tutta la città storica e rischiano continuamente di vedersi sequestrare le imbarcazioni perché non sono in regola con la documentazione, e anche i piloti sono a rischio per lo stesso motivo».

Il responsabile per la Motorizzazione di Venezia è l'ingegner Paolo Amoruso del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Dipartimento della mobilità sostenibile, direttore della Direzione generale territoriale del Nord Est (Dgt Ne), e a lui si rivolge il presidente del settore Trasporto dell'Ascom: «Deve rendersi conto, o qualcuno del Governo deve spiegarglielo, che a Venezia c'è anche l'acqua, non solo le strade, e che la navigazione va gestita localmente, non da Roma, è un'assurdità. Ci serve un ufficio territoriale con personale in numero adeguato per avere risposte immediate».

E, invece, le risposte arrivano dopo mesi o anni: «Si attende un anno e mezzo per la trascrizione della navigazione sul libretto degli imbarchi, altrimenti il libretto decade; - elenca Tagliapietra - Si deve aspettare un anno per fare l'iscrizione alla gente di mare, al libretto di navigazione nel registro della navigazione interna; se un lavoratore ha il libretto scaduto deve reiscriversi, e attendere 7 o 8 mesi; per i titoli professionali, capo timoniere, capitano e motorista di motonavi, titoli per guidare motopontoni o imbarcazioni trasporto passeggeri l'attesa è consistente; i collaudi delle imbarcazioni avvengono ogni mese, ma per le barche più grandi non vogliono più fare i collaudi. Per non parlare del rinnovo di patenti da diporto per le quali l'attesa è lunghissima ma, almeno, non si tratta di gente che deve lavorare e portare a casa lo stipendio per le famiglie».


BARCHE ABUSIVE
Allo stato attuale, dunque, ci sono centinaia di imbarcazioni che circolano senza la documentazione, «per questo serve un tavolo immediato di confronto. - conclude il responsabile di Confcommercio Ascom - Non si può continuare a lavorare in questo modo, come degli abusivi. Oltretutto se capita un incidente i mezzi e le persone sono assicurati ma cosa direbbero le agenzie sapendo che la documentazione è scaduta?».

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