Maltempo in Veneto. Acqua alta e neve, si alza il Mose

Mercoledì 2 Dicembre 2020 di Michele Fullin
Maltempo in Veneto. Acqua alta e neve, si alza il Mose

VENEZIA In montagna dicono spesso acqua alta a Venezia, neve da noi.

In effetti, il quadro meteo che si è consolidato nelle ultime due giornate è di questo tipo e infatti il Centro Maree prevede tra i 125 e i 130 centimetri per questa mattina, attorno alle 10.45. Ma per Chioggia le previsioni, essendo il vento da nord-nord est, sono ben peggiori: 140 e alcuni modelli sfiorano i 150. La macchina organizzativa del Mose si è pertanto messa in funzione e già dalla notte si è lavorato per consentire l'alzata delle paratoie con un nuovo test. 


LA NAVE PASSA

All'inizio si pensava di sollevarne solo una parte (Chioggia e forse Lido, lasciando aperto Malamocco), ma poi le ultime previsioni hanno indotto a optare per il sollevamento integrale.
Ma c'è una novità di carattere operativo: la mattina presto era previsto l'ingresso in porto di una nave traghetto che, a differenza delle navi da carico, non può restare in rada ad attendere la riapertura, data la previsione di onda in mare. Così, era ancora in dubbio ieri sera se sollevare con un piccolo ritardo (alle 6 circa) le barriere di Malamocco per consentire quel transito e forse anche di una petroliera. Il mare è previsto molto mosso e alla fine si è deciso per il sì.


IL METEO

Alle 17.28 di ieri è stato spedito il messaggio del Centro Maree in cui si annunciavano la punta di acqua alta e l'azionamento del Mose. E potrebbe non essere l'unica volta questa settimana.
Cosa sta succedendo ce lo spiega Alvise Papa, responsabile del Centro Maree del Comune.
«In questo momento c'è una tempesta tropicale che sta spazzando l'Atlantico in corrispondenza delle Azzorre - dice - e questo provoca una immissione di aria fredda dal Nord e una depressione sul mar Ligure. Più a nord di quello che si pensava qualche giorno prima. Così, la perturbazione diventa la classica neve-acqua alta invernale con forti venti da Bora. Non durerà però molto e giovedì ci avrà già lasciati».


Il problema all'orizzonte è un altro e cioè una tempesta di grandi dimensioni che si è formata nell'Artico e che attualmente si trova tra la Groenlandia e l'Islanda che muove venti molto forti.
«Stiamo cercando di capire cosa succederà - aggiunge - ma prima dobbiamo attender giovedì quando l'attuale perturbazione sarà passata e potremo calcolare l'onda di sessa. La situazione in Atlantico, che ha molta energia e muove venti anche a quote elevate, provocherà venti da Scirocco in Adriatico venerdì e tutto sabato. Al momento i modelli dicono che il massimo potrebbe arrivare in corrispondenza del minimo astronomico, altri però evidenziano possibili ritardi e allora potremmo trovarci di nuovo con punte di 130».
Per oggi, intanto, la Protezione civile ha diffuso un preallarme per possibili nevicate anche a bassa quota tra mezzanotte e le 12. Secondo l'Arpav le zone costiere saranno interessate per lo più da forti venti da nord est mentre i fondovalle alpini e anche le colline potrebbero essere interessate da nevicate, data la presenza contemporanea di aria umida e fredda. Per questo, ieri sono entrati in funzione i mezzi spargisale sulle strade.
 

Ultimo aggiornamento: 11:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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