Caorle. Operaio morto a 22 anni sul lavoro, doveva sposarsi tra due mesi. La Procura ha aperto un'inchiesta

Sami Macukulli è caduto dalla sommità di un traliccio: ha fatto un volo di 50 metri

Giovedì 15 Giugno 2023 di Marco Corazza
Sami Macukulli

CAORLE (VENEZIA) - Il matrimonio era in calendario fra due mesi appena, ma per Sami e la sua fidanzata quel sogno si è spezzato. È una tragedia nella tragedia quella di Sami Macukulli, il 22enne di origine albanese, residente a Caorle, morto martedì pomeriggio mentre stava lavorando sulla sommità di un traliccio di Terna a Castegnato, nel Bresciano.

Quel sogno del giovane operaio di formare una famiglia si è spezzato dopo la caduta da quasi 50 metri d’altezza.

La famiglia

«Doveva sposarsi - racconta lo zio paterno Sali - Tutto era già programmato per il mese di agosto. Sami e la fidanzata stavano assieme da un anno, lei era rimasta in Albania, mentre lui continuava a lavorare sodo per il loro futuro». Le nozze avrebbero coronato il loro sogno d’amore, l’attesa dei due di rivedersi dopo mesi di lontananza era tanta e per questo Sami si dava da fare. «Era arrivato in Italia 5 anni fa, non era ancora maggiorenne - ricorda ancora lo zio - Nonostante la sua giovane età era una persona matura e responsabile. A casa aveva lasciato gli affetti più cari per la speranza di un futuro migliore. Prima aveva lavorato con il papà Ilirjan alla Sim Ponteggi di Caorle, poi aveva deciso di cambiare».

Il lavoro

Dipendente della Coget Impianti di Corteno Colgi (Brescia), il 22enne faceva la spola con Caorle non appena aveva qualche giornata libera. Un modo per tornare dal padre, con cui conviveva in un appartamento al civico 45 di via del Quadrante di Porto Santa Margherita. È qui che ieri mattina il papà Ilirjan è stato raggiunto dal fratello e dal titolare della Sim Ponteggi per cui lavora. «Ho capito che è accaduto qualcosa a mio figlio - ha fatto sapere il padre di Sami -, mi hanno detto che è in ospedale». Immediatamente il genitore si è messo in viaggio per Brescia con un amico dove purtroppo ha solo potuto trovare il corpo inerme del figlio.

L'inchiesta

Ora sono in corso le indagini coordinate dalla Procura di Brescia per fare chiarezza sull’infortunio mortale. «La Procura non ha ancora liberato la salma - racconta lo zio - Dalle informazioni che abbiamo ricevuto pare che il cric di aggancio dell’imbragatura di mio nipote si sia rotto». Il 22enne, che si trovava agganciato a circa 50 metri d’altezza, è piombato nel vuoto, piombando sulla recinzione in cemento di un’azienda e poi rimbalzando sulla strada. Un volo risultato praticamente mortale a causa del terribile impatto. Ora i familiari puntano a riportare il loro caro a casa per la cerimonia funebre, che sarà celebrata probabilmente in Albania, la terra d’origine del ragazzo. 

Ultimo aggiornamento: 16:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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