Mestre. Baby teppisti tra i 13 e i 16 anni terrorizzano i passanti al parco giochi: chiedono soldi e distruggono tutto. La trovata dei genitori per fermarli

Lunedì 27 Novembre 2023 di Fulvio Fenzo
Baby teppisti tra i 13 e i 16 anni terrorizzano i passanti al parco giochi: chiedono soldi e distruggono tutto: la trovata dei genitori per fermarli

MESTRE - Dalle urla e dagli schiamazzi sono arrivati alle bestemmie.

Poi sono passati ai danneggiamenti alle panchine e ai giochi del parco “Eunice Kennedy” di viale don Sturzo, a Carpenedo. Ed ora iniziano a chiedere soldi, con insistenza, ad anziani e passanti, ma anche fermando le auto, mettendosi in mezzo alla strada e filmando tutto con lo smartphone, quasi cercassero lo “scontro” con chi si rifiuta di dargli il denaro. Non proprio una situazione “normale”, tanto più se si pensa che si tratta di un gruppo di minorenni tra i 13 e i 16 anni, alcuni ancora alle medie e altri dei primi anni delle superiori. Un allarme che ha convinto un gruppo di genitori della zona ad affiggere manifesti in tutta l’area verde per mettere in guardia gli abitanti ed invitarli a segnalare i casi e ad intervenire. Con l’appello ai coetanei di questa baby-gang di “non seguire il loro esempio” e di isolarli.

CARTELLI IN STRADA

“Adesso basta!” è il titolo dei manifestini appesi ai pali dei cartelli stradali e firmato dal “Comitato al parco di viale don Sturzo”: «Non accettiamo che il nostro quartiere diventi libero terreno per le scorribande di pochi elementi che per adesso sono solo bulli e bulletti. Non giriamoci dall’altra parte, ma segnaliamo alle forze dell’ordine i comportamenti di degrado». Di fatto, si tratterebbe di una quindicina di ragazzini che, muovendosi i gruppetti di tre o quattro, si muovono tra viale don Sturzo, via Pasqualigo e via delle Marmarole. «Parlano tutti italiano, non possiamo dire se sono italiani o stranieri, ma di sicuro c’è un “mix”» raccontano alcuni residenti che li hanno incontrati. E anche don Corrado Cannizzaro, parroco della chiesa di San Pietro Orseolo che si trova proprio di fronte al parco di viale don Sturzo, li ha visti e “sentiti”: «È da questa estate che ho segnalato la loro presenza durante la messa e anche ai gruppi parrocchiali. Girano qua attorno con comportamenti molto degradati, urlando volgarità, insulti... bestemmie. É chiaro che qui la comunità si sia mobilitata, perché tiene a questo parco “conquistato” da quando si attendevano ancora le bonifiche. Bisogna intervenire per recuperare questi ragazzini prima che sia troppo tardi».

SEMPRE PIÚ ARROGANTI

«Oltre ai danni al parco hanno rotto alcune bici del bike sharing e manomesso i sistemi per usarle gratis - riprendono da Carpenedo -. Ma ciò che è più grave è che ora attaccano briga non solo con i loro coetanei, ma anche con gli adulti, a partire dalle mamme con i bambini e gli anziani. E chiedono soldi». Con una “tecnica” tutta particolare: si avvicinano in due o tre e, mentre il primo chiede “un euro”, qualcun altro filma la scena col telefonino. «Potrebbe essere una sfida tra loro - ragiona chi è stato fermato davanti al discount In’s di viale don Sturzo -, ma pensiamo che, più probabilmente, cerchino lo “scontro” e, essendo minorenni, avere il video potrebbe essere un modo per ricattare la loro “vittima”». All’inizio di via delle Marmarole, un senso unico che parte da via San Donà all’altezza della Coop, si piazzano in mezzo alla strada per fermare le auto. «L’ho visto con i miei occhi - racconta un 65enne -. Uno ha battuto sul parabrezza e ha chiesto soldi al conducente, anche in modo arrogante, mentre un altro riprendeva con lo smartphone. Poi si sono rivolti a me nello stesso modo: “Ehi tu signore, mi dai anche tu un euro?”. Sembrano non aver paura di nulla e si muovono come se fossero “istruiti” da qualcuno».
Damiano Rigon, residente in zona e membro del circolo e della segreteria di Fratelli d’Italia, è stato contattato da alcuni abitanti preoccupati per la situazione: «Non si può dire che ci sia paura, ma sicuramente si avverte un grande disagio in un quartiere dove il degrado, per fortuna, è ancora distante. Ma se vogliamo evitare che le cose peggiorino sono necessari maggiori controlli, come qualche passaggio in più delle pattuglie delle forze dell’ordine».

Ultimo aggiornamento: 16:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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