Relazione del ministero: "Mestre capitale dello spaccio di eroina"

Domenica 23 Agosto 2020 di Maurizio DIanese
La retata del luglio 2018 contro l'organizzazione nigeriana specializzata nello spaccio di eroina a Mestre
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MESTRE - Sempre più morti e sempre più eroina sulla piazza di spaccio di Mestre. Basta guardare alle operazioni di polizia. Quasi 24 i chili di eroina sequestrati a Venezia nel 2019. Più di Napoli (22,7), più di Bologna (23,41), più di Torino (14,47). Sotto solo a Milano (38) e Roma (55 chili). 
Non va meglio, purtroppo con il numero di morti. I decessi provocati dall’abuso di sostanze stupefacenti sono aumentati del 37,50 per cento tra il 2018 e il 2019, passando da 8 a 11. Nell’area metropolitana di Bologna, in qualche modo assimilabile all’area metropolitana di Venezia, i morti per overdose sono stati 4 in meno e cioè 7 nel 2019. Detta con altri numeri, vuol dire che Mestre da sola fa quasi tanti morti come Catania (13) e gli stessi di Firenze. Insomma la piazza di spaccio di Mestre batte molti record negativi per quanto riguarda le sostanze stupefacenti, come certifica la Direzione centrale per i servizi antidroga del Ministero dell’Interno nella sua relazione annuale, che riporta i dati relativi al 2019 (https://antidroga.interno.gov.it/temi/report/relazioni-annuali-dcsa/).
NUMERI PREOCCUPANTI
Ed è una relazione che fotografa una situazione particolarmente preoccupante per la nostra zona. Bisogna tener presente, infatti, che a livello nazionale «il dato dei sequestri di droga mostra una vistosa flessione rispetto all’anno precedente: dalle 123 tonnellate di stupefacente rinvenuto nel 2018, si è scesi a poco meno di 55, con un calo percentuale di oltre la metà (-55,66%) che ha riallineato il quantitativo complessivo del 2019 ai volumi intercettati negli anni precedenti al 2013».
I decrementi riguardano quasi tutte le sostanze, con eccezione della cocaina e delle droghe sintetiche. «In termini assoluti, rispetto al 2018, mancano all’appello circa 70 tonnellate di stupefacente», si legge nella relazione. Dunque, in Italia nel 2019 si sono sequestrate meno tonnellate di eroina e, a Venezia, in controtendenza se ne sono sequestrate di più. Questo dovrebbe voler dire che a Venezia ci sono state più operazioni di polizia rispetto all’anno precedente, giusto? Del resto il Comune riempie ogni giorno i giornali con gli arresti praticamente quotidiani compiuti dai Vigili urbani. E invece non è così. Le operazioni antidroga a Venezia sono state 295 nel 2018 e 264 nel 2019. Per questo il dato sui sequestri di eroina è ancora più allarmante visto che, con meno operazioni di polizia, si è arrivati al sequestro di più droga, a Venezia.
LA CLASSIFICA DEI CONSUMI
Non solo, bisogna avvertire che l’eroina è al terzo posto nel consumo dopo marijuana e cocaina e infatti i sequestri di cocaina in Italia sono triplicati raggiungendo la quota di 8,3 tonnellate sequestrate nel 2019. Non è andata così a Venezia dove sono stati sequestrati solo 8 chili di cocaina, il dato più basso in assoluto fra le città metropolitane e questo si spiega con il sistema di spaccio della cocaina che è ormai rodato e funziona a “chiamata”. Vuol dire che non c’è spaccio in strada e che il pusher porta la droga direttamente negli uffici dei professionisti. E che ci sia un grande consumo di cocaina lo dicono le statistiche nazionali che costringono a riflettere anche su un altro dato e cioè sul «ruolo egemone della ‘ndrangheta calabrese, che dà ulteriormente prova di essere tra i principali broker mondiali nella commercializzazione della cocaina e nella gestione dei traffici di questa sostanza. Questa organizzazione è attualmente il sodalizio criminale più influente nella gestione delle transazioni provenienti dal Sud America e dalle principali aree di stoccaggio temporaneo in Europa, attraverso l’operatività dei propri segmenti radicatisi non solo sul territorio nazionale, nelle più ricche regioni della Lombardia, del Piemonte, della Liguria e del Veneto, ma anche a livello europeo, con particolare riguardo all’Olanda ed alla Spagna». E questo è un passo della relazione che dovrebbe far riflettere molto soprattutto i politici che continuano a sottovalutare la presenza della ‘ndrangheta nel Veneto dove invece questa organizzazione criminale è massicciamente presente, in particolare nel veronese.
CENTRALE DI SPACCIO
Ma, per tornare ai dati sull’eroina, la Relazione della Direzione centrale per i servizi antidroga del Ministero dell’Interno conferma che Mestre è diventata una importantissima centrale di spaccio. Come Padova e Verona. E se anche salta agli occhi il dato relativo all’eroina e ai morti per eroina, va detto che la Relazione avverte che è in aumento esponenziale l’uso, oltre alla cocaina, anche delle droghe sintetiche. «Anche se le quantità sottoposte a sequestro sul territorio nazionale appaiono tutto sommato ancora contenute, l’incremento registrato (+95,62% per la presentazione in dosi e +32,16% per la presentazione in peso), conferma la crescente diffusione di questo tipo di psicotropi soprattutto tra i più giovani». In questo caso però il dato locale conta ben poco dal momento che il commercio di queste sostanze avviene sostanzialmente via internet.
Ciò non toglie che il più preoccupante di tutti è il dato relativo all’eroina e alle morti per overdose di eroina. Un dato sconfortante dal momento che «continua, per il terzo anno consecutivo, il trend crescente delle morti per overdose che ha raggiunto in Italia quota 373 nel 2019, con un ulteriore incremento pari a 37 unità rispetto al 2018. Dal 1973, anno in cui hanno avuto inizio le rilevazioni in Italia sugli esiti fatali per abuso di droga, sono complessivamente 25.780 i morti causati dal consumo di stupefacenti. L’andamento in atto è un fenomeno estremamente preoccupante, sul quale gli analisti e gli esperti delle diverse discipline dovranno continuare ad interrogarsi per individuare le cause e porre un argine non solo sul piano della repressione del traffico e dello spaccio». Dunque, anche il Ministero degli interni batte sul tasto degli interventi non solo repressivi, mentre a Venezia il Comune continua a pensare che gli arresti siano sufficienti come politica anti droga. Non è così.
Ultimo aggiornamento: 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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