Lupo alle porte di Mestre, niente spostamento coatto: devono esserci rischi sanitari o economici. «Pericolo per gli animali domestici»

Mercoledì 12 Luglio 2023 di Davide Tamiello Gaia Bortolussi
Lupo alle porte di Mestre, niente spostamento coatto: devono esserci rischi sanitari o economici

VENEZIA - Che fare con il lupo "veneziano"? Nulla, almeno per ora. Il fatto che l'animale abbia sconfinato dalle zone montuose della Lessinia (forse) per farsi largo fino in pianura, in Riviera del Brenta (precisamente a Campagna Lupia), non è di per sé una condizione sufficiente a procedere con uno spostamento coatto. Il perché lo spiega Marco Olivi, direttore del master in Gestione della Fauna selvatica dell'Università di Ca' Foscari: «La direttiva europea Habitat prevede sia protetto e che sia vietata la cattura, l'uccisione e il disturbo della specie - spiega - esistono delle deroghe ma solo in determinate circostanze: devono esserci rischi economici, sanitari, di equilibrio ambientale, e soprattutto non devono esserci alternative».

Ma è possibile che il lupo rivierasco metta radici nelle campagne veneziane o si tratta di un errore di rotta temporaneo? «Bisogna considerare il fenomeno della dispersione: i lupi è vero che ragionano e si muovono in branco, ma quando un giovane diventa adulto tende a cercare nuovi territori. Se trova l'habitat adatto (e una compagna con cui riprodursi) può colonizzare l'area, in Lessinia è successo così». Se la sua presenza sia o meno rischiosa per l'uomo, però, è difficile stabilirlo. «Con gli animali selvatici - continua - è sempre difficile dare patenti di pericolosità. Il lupo ha un suo programma di vita e una sua intelligenza, non ha mai attaccato l'uomo da quando è stato inventato il fucile. È probabile che ognuno di noi, nella vita, sia passato vicino a un lupo senza accorgersene: è un animale schivo. È un pericolo per gli animali domestici, tende ad attaccarli perché per lui sono prede facili».

LE REAZIONI

Dopo il primo filmato di lunedì mattina ne è comparso un secondo, ieri, in cui l'animale è stato inquadrato ancora più da vicino. «Non si può dire con certezza sia un lupo ma è possibile che un esemplare si sia spinto fin lì». Aggiunge Marco Antonelli, zoologo e referente grandi carnivori per Wwf Italia: «Dalla distanza delle riprese non si può avere certezza, però appare compatibile per movenze e morfologia spiega Antonelli-. Che un lupo compaia nelle campagne ai confini con la laguna non sarebbe così strano: il lupo è presente stabilmente nel Delta del Po da qualche tempo, un esemplare giovane adulto che si è staccato dal branco nel "viaggio della disperazione" può percorrere anche centinaia di chilometri. Nella zona di campagna poi potrebbe aver trovato da sfamarsi in natura, in particolare nutrie. Il lupo non è più, come nell'immaginario, relegato nelle montagne dall'uomo. Si è ripreso i suoi spazi e stabilizzato nel nordest e ad ovest come in Lessinia». La convivenza con l'uomo sarebbe possibile per lo zoologo. «Si possono adottare una serie di attenzioni e comportamenti per non farlo avvicinare ai centri abitati, a partire dal corretto smaltimento dei rifiuti organici. Importante sarebbe, inoltre, tenere i cani al guinzaglio». Arriva comunque da parte del sindaco Alberto Natin una raccomandazione: «Che si tratti di un lupo o di un'altra specie d'animale selvatico ma invito a fare attenzione, in particolare chi nella zona va per camminare e correre». Lionello Marcato, consigliere comunale ed esperto di caccia e della zona, invita alla cautela: «Abbiamo certezza di avvistamenti di sciacallo dorato e delle volpi, che anche di recente hanno causato gravi danni ad allevamenti e privati, infatti ora c'è un piano regionale per il controllo della volpe. Nel veneziano sarebbe la prima volta che riceviamo segnalazioni di lupi, bisogna attendere conferme».

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