Anche le meduse, non c'è pace per i pescatori: reti da pesca "gelatinose" soffocano il pesce, scatta l'allarme

Giovedì 5 Maggio 2022 di Diego Degan
foto di repertorio

CHIOGGIA - Reti impregnate da una sostanza viscida e gelatinosa, che soffoca il pesce catturato e lo rende, praticamente, non commerciabile.

Il fenomeno ha fatto la sua comparsa da almeno un paio di settimane e sta suscitando grandi preoccupazioni tra i pescatori e le loro associazioni, per le conseguenze economiche che comporta. Da una parte, infatti, lo strascico delle reti diventa più difficile, i motori devono lavorare di più e cresce il consumo di gasolio proprio in un periodo di pressi alti del carburante. Dall'altra, il prodotto pescato risulta praticamente inutilizzabile commercialmente: il pesce muore soffocato e deperisce in meno tempo e quello che sopravvive è sporco e non vendibile. Per di più le reti vanno ripulite ad ogni bordata e questo comporta una enorme perdita di tempo. Ma da cosa dipende questo fenomeno? Le prime notizie parlavano di una ricomparsa della mucillagine ma ora questa idea sta perdendo forza. La mucillagine, infatti, è il residuo della decomposizione di alghe (dunque di origine vegetale) impregnata di liquido fino a diventare una sostanza viscida e molliccia. La mucillagine, che non è un fenomeno nuovo, però, di solito compare vicino alla costa e con temperature dell'acqua più alte. Questa sostanza, invece, si attacca alle reti da pesca in zone al di là delle 10 miglia dalla costa ed è comparsa in un periodo appena primaverile in un'area che va Chioggia, a Caorle, al Delta del Po. Altra ipotesi è che si tratti dei resti organici di meduse morte che sarebbero state avvistate in gran quantità nelle settimane precedenti. «Abbiamo portato una campionatura di questa sostanza ai biologi per un riscontro - spiega Alessandro Faccioli responsabile di Impresa Pesca Coldiretti - Stiamo monitorando la situazione per capirne le cause e le possibili evoluzioni».


LA CRISI
«Dopo la pandemia, il caro gasolio e le ripercussioni commerciali della guerra in Ucraina - commenta Christian Varisco, reggente Ugl Pesca ci mancava pure questo. Le normali mucillagini dipendono dal surriscaldamento globale. Su quello che sta accadendo aspettiamo di capire, di certo sta mettendo a rischio i salari già precari degli equipaggi, minacciando di infliggere il colpo di grazia al settore: così non si può lavorare ma, nello stesso tempo, è impossibile fermarsi per mancanza di un ammortizzatore sociale. Oggi più che mai è necessario attuare la Cisoa (cassa integrazione, ndr) e attivare un tavolo istituzionale dove si possano trovare soluzioni celeri a tutela del personale imbarcato chiediamo interventi rapidi ed efficaci».

 

Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 09:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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