Pulisce i rulli nel laminatoio ma il macchinario entra in funzione e resta imprigionato. All'operaio viene amputato un braccio: risarcimento di 850mila euro

Sabato 4 Novembre 2023 di Gianluca Amadori
Pulisce i rulli nel laminatoio ma il macchinario entra in funzione e resta imprigionato. All'operaio viene amputato un braccio: risarcimento di 850mila euro

MARGHERA - È dell'azienda la responsabilità del grave incidente sul lavoro che, nell'inverno del 2016, costò l'amputazione di un braccio e altre lesioni ad un operaio della Simar, Società metalli Marghera. A stabilirlo è la giudice Chiara Coppetta Calzavara, della sezione lavoro del tribunale di Venezia, a conclusione della causa avviata dal lavoratore, oggi trentasettenne, residente a Spinea, assistito dall'avvocato Donato Bruno.
La società è stata condannata a risarcire all'operaio poco meno di un milione e mezzo di euro, per il danno biologico e patrimoniale patiti, oltre ad interessi e rivalutazione monetaria; somma da cui andranno detratti gli importi relativi alla rendita Inail: da pagare restano 850mila euro.

Simar dovrà anche rifondere le spese di lite, quantificate in 18mila euro. Le motivazioni della sentenza saranno depositate nei prossimi giorni.

SICUREZZA CARENTE

Il 22 dicembre di sette anni fa, l'operaio era stato incaricato di attrezzare un gruppo di cesoie circolari di una linea di una linea di produzione, nel reparto laminatoio: mentre stava pulendo i rulli, il macchinario entrò in movimento, trascinandolo all'interno e imprigionando le sue braccia e il torace. I Vigili del fuoco impiegarono mezz'ora per riuscire ad estrarlo. All'ospedale di Mestre, dove fu ricoverato, gli fu amputato il braccio destro e diagnosticate grave lesioni a quello sinistro.
Lo Spisal concluse gli accertamenti evidenziando la pericolosità del macchinario, antecedente agli anni Ottanta, in quanto per i lavoratori era possibile operare anche mentre era in movimento, modalità che consentiva un risparmio di tempo, ma metteva a rischio la loro incolumità. Mancava, inoltre, un impianto di segnalazione ottica e sonora di avviso della partenza del ciclo di lavoro. Sulla base delle conclusioni dello Spisal, l'avvocato Donato Bruno si è rivolto al giudice del lavoro, che ora ha condannato Simar a pagare il risarcimento. La sentenza potrà essere impugnata in appello, ma nel frattempo è provvisoriamente esecutiva.

PROCESSO PENALE

Sul grave incidente è stato avviato anche un procedimento penale di cui, per due volte, la procura aveva chiesto l'archiviazione. Il gip ha però ordinato il processo, ora finalmente è in via di conclusione di fronte alla giudice Francesca Zancan. La prossima udienza è fissata nel gennaio del 2024.
La Simar è un'azienda molto conosciuta a Marghera, specializzata nel mercato dei metalli non ferrosi, in particolare leghe e filo di zinco.

Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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