Maltempo a Venezia, danni in riva ai plateatici: raffica di vento con raggio d'azione di 500 metri

Sabato 26 Giugno 2021 di Claudia Meschini
I danni in riva degli Schiavoni

VENEZIA - "Per qualche minuto ho pensato di perdere il ristorante, ero convinta che le raffiche potessero danneggiare gravemente il locale. È stato terribile». Queste le parole di Kelly He, titolare dell’osteria “Da Valentino”, in Via Garibaldi che ieri mattina aveva rimesso a nuovo il plateatico con ombrelloni prestati da un ristorante “amico”, “Il Bucintoro”: «Tutti i miei sono stati distrutti dalla tempesta nonostante fossero tra i più resistenti e pesanti in commercio - spiega Kelly che da 11 anni gestisce il locale - uno è persino volato in acqua. Ho perso anche quattro tavolini e tutte le stoviglie delle tavole apparecchiate». Uno degli ombrelloni ha colpito alla testa un turista tedesco seduto fuori dal ristorante: «Stava cenando quando è stato tutto spazzato via dalle folate di vento. Si è rifugiato, come gli altri, all’interno del ristorante, ha saldato il conto ed è scappato non appena la pioggia ha smesso. Aveva la fronte gonfia, gli ho consigliato di recarsi in pronto soccorso».

Danni anche alla vicina osteria “All’Ombra”: «un tendone si è squarciato andando a sbattere contro un lampione - spiega il titolare Alan Zahanzir - i tavolini che pesano 20 chili ciascuno sono stati trascinati dal vento a 30 metri di distanza. Per fortuna nessuno si è fatto male». Ombrelloni ribaltati ma non distrutti per il ristorante “Ai Nevodi”: «Il nubifragio è stato improvviso e si è scatenato intorno alle 20 quindi abbiamo dovuto preparare nuovamente i piatti per circa 40 persone che in quel momento avevano appena ricevuto le ordinazioni. I clienti si sono riparati all’interno ma, non appena la pioggia è terminata, quasi tutti hanno comunque voluto riprendere la cena interrotta» spiega il dipendente Logan Granziera. Plateatico volato via anche al “Bar Mio” di Chiara Sarti ma nessun danno grave. Il bar “Ae Do Ombre”, che lo scorso 27 maggio aveva allestito l grande schermo per la partita che ha segnato il ritorno del Venezia calcio in serie A, si è salvato perché leggermente rientrante rispetto alla strada.

IL FENOMENO 
«Si è trattato di un downburst, una raffica discendente di vento, con un raggio di azione inferiore ai 500 metri - spiega Alvise Papa, del Centro Maree del Comune -. Il vento, che ad esempio a San Giorgio per tutto il pomeriggio era costante intorno ai 30 chilometri all’ora, alle 19.55 ha registrato raffiche di 75 chilometri all’ora. Le centraline della pioggia non hanno intercettato alcun fenomeno, perché la cella temporalesca non le ha intercettate». In effetti, come precisa il meteorologo Franco Zarlini, responsabile della sala operativa di Teolo, l’osservatorio dei Cavanis, a poche centinaia di metri dal fronte temporalesco, non ha fatto registrare neppure un millimetro di pioggia. «Il fronte si è spostato da sud ovest verso nord-est, forte l’intensità ma breve la durata».
Diverso il caso di Burano, dove il vento costante per tutto il pomeriggio a 20 chilometri ha raggiunto per una decina di minuti, verso sera, i 45: la Protezione civile è intervenuta immediatamente per il pericolo causato da alcuni grossi rami che si sono staccati dagli alberi. Tra gli altri uno davanti alla casa dello scultore Remigio Barbaro, che ne ha bloccato la porta, uno nelle vicinante della Coop che ha interessato anche un lampione della pubblica illuminazione, con il rischio di conseguenze pesanti.

Ultimo aggiornamento: 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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