Chiede i danni per il padre deportato in un lager in Germania

Lunedì 31 Ottobre 2022 di Anna Cugini
Una foto del lager di Fallingbostel dove era stato internato il padre della cittadina miranese

MIRANO - Una donna di Mirano chiede giustizia per il padre deportato in Germania durante la Seconda guerra mondiale. Settantanove anni dopo la violenta cattura del genitore poi deportato in Germania, internato e detenuto in campo di concentramento, la figlia decide di rivolgersi a uno studio legale per chiedere un risarcimento. Così l’avvocato Luca Barbiero di Mirano in collaborazione con il collega di Vicenza Igor Brunello, ha depositato al tribunale di Venezia un ricorso volto a far valere la responsabilità extracontrattuale da fatto illecito per crimini di guerra commessi dalla Germania nazista contro un cittadino di Spinea ormai deceduto.
A chiedere giustizia è la figlia residente a Mirano che ricorda come il padre fosse stato catturato l’8 settembre 1943, deportato in Germania e detenuto in condizioni degradanti e umilianti nel campo nazista di Stammlager XI nelal cittadina della Bassa Sassonia Fallingbostel e costretto a pesanti lavori forzati per due anni. Notevole è la documentazione che testimonia gli eventi legati alla deportazione, raccolta e conservata con cura dalla figlia, comprese alcune commoventi lettere, spedite dal padre ai famigliari e all’allora fidanzata, scritte proprio dal lager nazista di prigionia.

L’AZIONE
L’avv. Barbiero spiega che il risarcimento consisterebbe oltre al danno patrimoniale patito dal padre per la mancata retribuzione per i 24 mesi di lavoro forzato, soprattutto nel danno non patrimoniale e morale derivante dalla lesione di diritti protetti e garantiti dalla Costituzione causata dalle atroci sofferenze subite durante tutta la prigionia. In passato le cause contro la Germania per ottenere il risarcimento dei danni subiti da cittadini deportati, venivano vanificate perché la Germania, in quanto stato sovrano, si ancorava al principio di immunità giurisdizionale. La Corte costituzionale, con una rivoluzionaria sentenza, sancisce, invece, la competenza del Giudice italiano a giudicare nelle cause ove si tratta di assicurare la tutela giurisdizionale dei diritti delle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità come quelli commessi dal Terzo Reich a danno di cittadini italiani.

LA MEMORIA
«L’occasione per fare giustizia – spiega Barbiero – si basa sul fatto che il governo Draghi, lo scorso 30 aprile, ha emanato un Decreto legge che prevede l’istituzione di un fondo destinato al ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità per la lesione di diritti inviolabili della persona compiuti sul territorio italiano dalle forze del Terzo Reich nel periodo tra il 1° settembre 1939 e l’8 maggio 1945.

Ci auguriamo che l’azione giudiziaria intrapresa dalla mia assistita possa preservare la memoria del passato, affidando l’accertamento di fatti così tragici a un’autorità imparziale e terza, per mantenere sempre vivo il ricordo di un periodo storico così tragico che costituisce, tutt’oggi, una ferita indelebile dell’umanità».

Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 09:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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