Coprifuoco ancora alle 22. La rabbia di operatori e sindaci del litorale: «Siamo indignati»

Giovedì 22 Aprile 2021 di Giuseppe Babbo
RISCHIO STOP La chiusura alle 22 rischia di tarpare le ali alla movida sul litorale e alle cene a Venezia
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JESOLO  «Sono profondamente indignato e al contempo preoccupato per come si sta trattando il turismo». Parole di Angelo Faloppa, presidente mandamentale di Confcommercio San Donà-Jesolo e vice presidente provinciale della stessa associazione che interviene sul nuovo “decreto Covid-19” valido fino al 31 luglio e che prevede ancora tutta una serie di restrizioni, come l’obbligo di pranzare nei ristoranti solo all’aperto o il coprifuoco alle 22 che rimarrà in vigore almeno fino a giugno come deciso nella riunione del Consiglio dei Ministri di ieri. Ma il malcontento delle categorie e degli operatori per le nuove restrizioni e la mancanza di chiarezza è unanime in tutto il litorale veneziano.

E anche per questo oggi, la sindaca di Cavallino-Treporti Roberta Nesto, sarà a Roma per rappresentare il Veneto nell’incontro dei sindaci del G20s con il ministro al Turismo Massimo Garavaglia. Ma intanto lo scontro sul nuovo decreto Covid è innescato. «A parole tutti, nel Governo – dice Faloppa - continuano a dire che il turismo è uno dei più importanti comparti dell’economia del nostro Paese, ma nei fatti dimostra che non sa fare turismo. Le notizie degli ultimi evidenziano solo messaggi di ristrettezze e limitazioni fino al 31 luglio; questo sarà l’unico messaggio che rimarrà impresso nella memoria di quanti stanno decidendo dove andare in vacanza. Spagna, Grecia ed altre località internazionali, ringraziano. Ed anche la notizia delle ultime ore sulle tre tipologie di green pass creerà ulteriore confusione tra la gente, gli stessi imprenditori e, soprattutto, ai potenziali turisti».

Faloppa si dice molto preoccupato, ma anche indignato.

«Persino imprenditori moderati come me – prosegue il presidente di Confcommercio - dopo questi messaggi che stanno uscendo, si sentono profondamente indignati e si vergognano della situazione che si sta creando nel nostro Paese. Oggi più che mai abbiamo bisogno di certezze e di una corretta e precisa informazione. Questa babele di notizie rischia di farci fare una estate peggiore di quella dello scorso anno. Nell’estate 2020 gli imprenditori hanno dimostrato di sapere rispettare le regole e farle rispettare. Unitamente alla bella stagione, che ha agevolato la riduzione della diffusione del virus, non si sono registrati casi di contagi lungo tutto l’arco dell’estate». Non manca poi una stoccata ai virologi della tivù.

«Sono le star del momento – conclude Faloppa - e sembra facciano a gara a chi la spara più grossa, andando in competizione con gli stessi loro colleghi. E tutto per avere più ascolti e fare parlare, a discapito e sulla pelle dell’economia, degli imprenditori e di migliaia di collaboratori stagionali che attendono ansiosi di potere iniziare a lavorare». Ma tutti gli argomenti contestati dalle categorie verranno discussi oggi dai sindaci del coordinamento delle più importanti spiagge italiane direttamene con il ministro Garavaglia. «L’incertezza degli ultimi giorni – ribadisce la sindaca Roberta Nesto – rischia di essere un pericoloso boomerang. Servono immediate certezze, sull’apertura della stagione, delle spiagge e sulla possibilità di movimento delle persone, anche dall’estero. C’è la questione dei ristoranti e poi rivisto il coprifuoco alle 22, per il turismo è una limitazione pesantissima».

La questione sta diventando un caso politico anche a livello locale. «Le regole che il governo si appresta a varare sono inaccettabili – dicono a muso duro Christofer De Zotti e Lucas Pavanetto della lista “Jesolo Bene Comune” - . C’è da chiedersi se chi ci governa conosca davvero il mondo che sta fuori dal palazzo. Non è possibile fare turismo in queste condizioni. L’estate a colori ed il coprifuoco sono due misure che rendono di fatto impossibile il lavoro in questa città, come in tutte le realtà turistiche. Queste regole vanno radicalmente modificate». Chiede maggiore chiarezza anche Pasqualino Codognotto, sindaco di San Michele Bibione e presidente delle Conferenza dei sindaci della costa veneta: «Le regole seguono un principio di prudenza – commenta – per evitare di tonare indietro, serve però chiarezza sull’apertura degli stabilimenti balneari che non mai citati e sulla possibilità di muoversi dall’estero. In tutta la costa c'è grande fermento, servono regole chiare per partire».

Ultimo aggiornamento: 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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