Case vacanze e B&b abusivi, controlli a tappeto da Jesolo a Venezia, fino a Chioggia: 6milioni non dichiarati, maxi sanzioni da oltre un milione di euro

Nella città lagunare "pizzicata" una struttura ricettiva che non ha dichiarato oltre 500mila euro

Lunedì 2 Ottobre 2023 di Redazione web
Case vacanze e B&b abusivi, controlli a tappeto da Jesolo a Chioggia: 6milioni di euro non dichiarati, maxi sanzioni da oltre un milione di euro

VENEZIA - ​Case vacanze e B&b abusivi, controlli a tappeto da Jesolo a Chioggia: 6milioni di euro non dichiarati, maxi sanzioni da oltre un milione di euro.

Nei mesi estivi, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza e le Polizie Locali delle principali località turistiche della provincia (oltre a Venezia, Jesolo, Chioggia, Caorle, Cavallino Treporti, Eraclea, Bibione) hanno intensificato i controlli nei confronti delle strutture ricettive extralberghiere presenti su tutto il territorio metropolitano, con lo scopo di individuare quelle irregolari, abusive o non in regola non solo con la disciplina regionale ma anche sotto il profilo fiscale. Il piano di controlli - inizialmente operativo da luglio 2022 solamente sul centro storico e su Mestre e denominato “Back in Venice” - è stato esteso anche alle principali località balneari della provincia.

I CONTROLLI

Tra luglio e settembre 2023, sono stati eseguiti 275 controlli che hanno condotto alla irrogazione di sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 675.000 euro per l’inosservanza di varie disposizioni. Nello specifico, sono state individuate 76 strutture completamente abusive per aver omesso ogni tipologia di comunicazione prevista: 28 di queste sono site tra centro storico, Lido e Burano, 10 nella zona di Mestre, 21 ubicate nel Comune di Jesolo e 4 in quello di Cavallino Treporti, 4 Chioggia, 6 a Eraclea e 3 a Bibione. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di locazioni turistiche abusive anche se sono stati individuati anche 4 Bed & Breakfast (a Venezia) ed uno alloggio turistico abusivo (sempre a Venezia). Nel corso delle ispezioni, sono state individuate anche ulteriori 9 strutture (appartamenti in residence, B&B e alloggi turistici), che avevano dichiarato una capacità ricettiva (in termini di stanze e posti letto) inferiore a quella effettivamente riscontrata in sede di controllo: a Mestre, in un caso si è passato da 9 a 13 posti letto, in un altro da 5 a 11 posti letto, a Bibione una struttura ha aumentato la sua ricettività addirittura di 8 posti letto.  

Ad oggi, gli accertamenti hanno evidenziato, in un caso, un B&b a Venezia, in attività dal 2019, l’omessa dichiarazione di ricavi per oltre 500 mila euro e Iva dovuta per oltre 156 mila euro. Per 2 locazioni turistiche a Venezia, gestite, di fatto, in forma imprenditoriale, dal 2018 sono stati ricostruiti ricavi non dichiarati per oltre 209 mila euro. In un terzo caso, un B&B sempre in laguna a Venezia condotto in maniera abituale e continua, sono stati constatati ricavi non dichiarati per oltre 79 mila euro e, ancora, in un quarto caso, una locazione turistica sempre a Venezia, sono stati ricostruiti redditi da locazione sottratti a tassazione per oltre 70 mila euro. Tutte le citate strutture sono riconducibili a soggetti residenti a Venezia. Inoltre, nei confronti di ulteriori quattro persone fisiche sono stati contestati redditi di fabbricati da locazioni turistiche per circa 150.000 euro. A Chioggia, in occasione di un controllo nei confronti di una società di capitali operante nel settore delle locazioni turistico-alberghiere, sono stati constatati ricavi non dichiarati pari a 80 mila euro e Iva dovuta per oltre 14 mila euro e segnalati all’Agenzia delle Entrate ulteriori ricavi non contabilizzati per quasi 57 mila euro e Iva relativa per 17.290, derivanti dalla locazione turistica di 25 immobili in “nero”. Ulteriori accertamenti sono in corso nei confronti di decine di altre strutture ricettive, finalizzati alla verifica della corretta dichiarazione dei proventi derivanti dall’attività di locazione turistica (siano essi redditi da locazione, redditi diversi o redditi di impresa).

I DATI

In conclusione, dall’avvio a luglio 2022 del piano operativo Back in Venice, sono state complessivamente scoperte 134 strutture completamente “abusive”, 20 strutture che avevano dichiarato una capacità ricettiva (in termini di stanze e posti letto) inferiore a quella effettivamente riscontrata in sede di controllo.

Sono state rilevate oltre 460 violazioni alla normativa regionale, con l’irrogazione di sanzioni amministrative per complessivi 1,1 milioni di euro, sono stati scoperti 14 lavoratori in nero impegnati nei servizi, sono stati segnalati 75 gestori per aver omesso la comunicazione all’Autorità di Pubblica Sicurezza delle generalità di oltre 600 clienti alloggiati. Sul versante fiscale, invece, sono stati constatati ricavi non dichiarati per circa 6 milioni di euro.

IL COMMENTO DEL SINDACO BRUGNARO

«Voglio ringraziare le donne e gli uomini della Guardia di Finanza e della nostra Polizia Locale per l’attenta opera di controllo delle strutture ricettive extralberghiere - ha commentato Luigi Brugnaro -. Il Comune di Venezia, dal 2017, è stato tra i primi a mettere online il portale GeoIDS, dove sono visualizzabili tutte le strutture regolarmente registrate. Un servizio per garantire la massima trasparenza: per i cittadini che possono verificare se sia in regola l'affittacamere sotto casa; per i turisti, che possono verificare l'esatta posizione dell'appartamento, della camera; per gli imprenditori turistici che svolgono correttamente il proprio lavoro, che hanno il diritto di veder tutelata la propria attività. L’obiettivo è quello di valorizzare chi si comporta onestamente, rispetta le regole, paga le tasse e dialoga con il Comune, andando invece a punire chi pensa di fare il furbo, danneggiando l’intera Città. Spesso chi si comporta in maniera fraudolenta, infatti, non solo sottrae risorse pubbliche, ma offre anche un cattivo servizio ai visitatori. Non si tratta, poi, solo di una questione di correttezza e concorrenza, bensì anche di sicurezza: chi soggiorna in città deve essere registrato obbligatoriamente come prevede la legge, così da permettere alle Forze dell'Ordine, con cui operiamo grande sinergia, di svolgere le necessarie verifiche, tutelando chi ci vive e lavora».

IL COMMENTO DI SANTANCHE'

«Il mio plauso per l'importante lavoro che la Guardia di Finanza e la Polizia Locale della provincia di Venezia hanno svolto questa estate portando alla luce attività irregolari nel turismo, una piaga reale che è giusto monitorare costantemente». Lo ha detto la ministra del Turismo Daniela Santanchè. «Preoccupa il dato che, sui 275 controlli effettuati si siano scoperte ben 76 strutture completamente abusive. Ma, non di meno, è allarmante l'aumento di irregolarità nella ricettività turistica dove sottoscala e sgabuzzini erano "spacciati" per camere regolari: un evidente danno per i turisti che, pagando per una camera normale e trovandosi invece in un tugurio, riportano commenti negativi sulla vacanza e sull'Italia, danneggiando così le migliaia di strutture che combattono ogni giorno per offrire servizi migliori a prezzi competitivi» sottolinea la ministra. «Atteggiamenti come questi - prosegue Santanchè - minano l'immagine dell'Italia e, al tempo stesso, ledono i cittadini che vedono sottrarsi risorse derivanti dal gettito fiscale e un intero comparto. Il turismo, infatti, oggi più che mai ha bisogno di investimenti mirati e volti a migliorare la qualità dei servizi e non di piccoli sotterfugi a vantaggio di chi non gioca la partita in maniera corretta».
 

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Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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