Arresto cardiaco in aereo: passeggero in crisi respiratoria e senza battito, salvato dagli infermieri eroi di Chioggia

Giovedì 14 Aprile 2022 di Diego Degan
Gli infermieri di Chioggia che hanno salvato un 32enne colpito da infarto
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CHIOGGIA - «Non gli abbiamo neppure chiesto il numero di telefono, ma lui sa che siamo di Chioggia e speriamo che, appena si sarà ripreso, trovi il modo di farsi sentire e dirci che sta bene». Riccardo Baldo è uno dei quattro sanitari chioggiotti, tre infermieri e una oss, tutti del reparto di cardiologia, che martedì mattina hanno letteralmente riportato in vita un 32enne di Cassola (Vi) colto da arresto cardiocircolatorio nell'aereo che li stava portando tutti a Parigi. «Non c'era battito, non c'era respiro racconta Riccardo , ma abbiamo insistito all'estremo e, alla fine, ha riaperto gli occhi».

Arresto cardiaco in aereo


Per i quattro colleghi, (oltre a Riccardo, Katia De Bei, Tiziana Cavallarin e Gina Valentino) doveva essere una giornata di vacanza: la pausa di un solo giorno. «Avevamo una prenotazione di due anni fa. La pandemia ci aveva impedito di utilizzarla e stava per scadere. Così abbiamo deciso di fare una puntatina a Parigi». I quattro lavorano insieme da anni e formano, anche con i loro colleghi, un gruppo molto affiatato. «Questo era il nostro secondo viaggio per vacanza» spiega Riccardo. Ma l'abitudine al lavoro, a quel particolare lavoro, si è fatta sentire anche in questa occasione. I chioggiotti erano, casualmente, seduti vicini tra loro e, dopo mezzora dal decollo, hanno sentito quel passeggero accanto a loro che respirava a fatica. Un rantolo che, al loro orecchio allenato, è parso subito l'indizio di un malore. Quell'uomo non stava dormendo rumorosamente, e i quattro chioggiotti sono scattati subito in azione. «Signore, signore Riesce a sentirmi? Si sente bene?», ha chiesto Gina. Nessuna risposta. L'uomo non era cosciente. Tutti e quattro si sono alzati e lo hanno steso di traverso su tre sedili per potergli praticare il massaggio cardiaco esterno a mano, ma lo spazio era insufficiente e, con l'aiuto di un altro passeggero, sono riusciti a stenderlo. «Abbiamo spiegato che stava male ricorda ancora Riccardo e nessuno ci ha preso per matti o creato difficoltà. Anzi». E mentre Tiziana gli strappava la camicia e Katia chiedeva all'assistente di volo di portare il defibrillatore, Riccardo eseguiva il massaggio. «In quel momento lo credevo perso - ricostruisce Riccardo -, ma non ci siamo dati per vinti e abbiamo continuato a eseguire il massaggio a mano, in attesa del Dae. Dopo una decina di minuti il suo cuore ha ripreso a battere». «Grazie e scusatemi, scusatemi di tutto» ha detto il giovane quando ha ripreso conoscenza. Nel frattempo gli era stata portata anche la maschera dell'ossigeno, e i sanitari clodiensi hanno continuato a monitorare parametri vitali e pressione, fino all'atterraggio a Parigi dove medici e infermieri lo hanno preso in consegna.

Complimenti e attestati di stima sono arrivati ai quattro infermieri da più parti. «Orgoglioso per la mia équipe, che senza saperlo è passata da una corsia di lavoro all'altra ha detto il primario di Cardiologia di Chioggia, Roberto Valle - a ricordarmi che le vite e i cuori si salvano ovunque, non solo in ospedale». E il direttore generale dell'Ulss 3, Edgardo Contato, aggiunge: «La vocazione alla cura per i nostri medici, infermieri e operatori, non va mai in vacanza». Orgoglioso anche il sindaco, Mauro Armelao: «Questo dimostra ancora una volta la professionalità dei nostri operatori sanitari. Vorrei incontrarli in municipio per stringere loro la mano: meritano un ringraziamento pubblico».

 

Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 12:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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