L'Harry's Bar di Venezia offre lavoro ma non trova camerieri, contabili e motoscafisti. E Cipriani "punge": «L'Italia? Repubblica fondata sulle ferie»

Giovedì 29 Giugno 2023 di Tomaso Borzomì
Arrigo Cipriani, titolare dell'Harry's Bar di Venezia

VENEZIA - L'Italia non è più una Repubblica fondata sul lavoro. «Ora è fondata sulle ferie». La frecciata, neanche tanto velata, parte da Arrigo Cipriani ed è rivolta a chi non è più disposto a fare sacrifici, ma aspira o pretende uno stipendio assicurato. Novantuno anni portati con disinvoltura, il patron dell'Harry's Bar continua a usare l'ironia per spiegare concetti alla base del suo pensiero, come ha sempre fatto per divulgare la sua filosofia del "lusso della semplicità", cioè il concetto che il vero lusso sta nelle cose semplici ma fatte con cura e attenzione ai clienti.


Harry's Bar a Venezia: offerte di lavoro


Tutto nasce dalla pubblicazione sui social di una ricerca di personale per alcune posizioni nel mondo Cipriani. All'Harry's, l'"oste" cerca infatti un contabile senior, uno junior, ma anche camerieri, pasticceri, factotum e un autista con patente di barca.

Figure che, ormai da tempo, sono sempre più ricercate. Cipriani rassicura: «Ce la facciamo lo stesso, ma lavoreremmo meglio con 5-6 persone in più». Il mondo del lavoro è cambiato, il reset imposto dal Covid ha fatto sparire dal mercato alcune figure, che, hanno preferito fare scelte diverse e dedicarsi ad altri lavori, magari meno impegnativi. Ora che è tornata la normalità, almeno dai cartelli che si vedono esposti fuori dai locali, la ricerca di figure professionali nel mondo dell'ospitalità e della ristorazione è costante e non trova soluzione di continuità.


Lavorare di domenica? Non sia mai


La conferma arriva anche da Arrigo Cipriani, che spiega: «È davvero difficile trovare nel nostro mestiere persone qualificate. Quando richiedi il lavoro domenicale, poi». Per questo, "il dottore", come è chiamato all'interno del suo universo, chiarisce il suo modo di intendere il lavoro: «Il lavoro è fatica, non nel 100 per cento dei casi, ma almeno nel 50 per cento, bisogna fare fatica. E poi, oggi, nessuno pensa che possa essere la variabile che consente di costruirsi una vita, non c'è più quella visione». Un modo di approcciarsi che è quindi cambiato: oggi, dopo gli anni di sacrifici, la gente vuole un maggior bilanciamento tra il lavoro e la propria vita privata. Anche se spesso, secondo molti osservatori, manca anche l'umiltà di mettersi in gioco per imparare e capire davvero un mestiere.


Una difficile selezione del personale


L'"oste" torna proprio sul concetto del mestiere: «È difficile trovare le figure professionali che servono, la sera si vuole esser sempre liberi. Ecco, perché dico che oggi siamo una Repubblica fondata sulle ferie, l'Italia si basa su questo».

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Tra le curiosità, prettamente veneziane, all'Harry's cercano anche un dipendente con patente da motoscafista. Un lavoro quasi esclusivamente veneziano, che richiede una competenza particolare, anche questa di difficile reperimento. Basta infatti parlare con qualche tassista lagunare per capire che i sostituti, cioè quelli che consentano al titolare di licenza di alleggerire il proprio carico di lavoro, sono praticamente introvabili. E si stima che gli stipendi non siano decisamente scarni, visto che c'è chi è disposto a pagare anche 2500-3000 euro al mese. «Tutti i motoscafisti sono impegnati, chi ha la licenza se la gestisce assieme ad amici e parenti, lavora le otto ore, per poi lasciare le altre ai conoscenti, prendono tutto, quindi è difficile trovare anche queste figure».

Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 09:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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