Lavoro rifiutato, e i locali restano senza personale: pizzeria costretta a chiudere il sabato. Il titolare: «Pochi camerieri, manca la voglia»

Il titolare Staiano costretto a rimanere fermo con il suo nuovo locale aperto in Viale Lacchin: «Sembra che nessuno voglia più fare questo mestiere»

Martedì 9 Maggio 2023 di Denis De Mauro
«Pochi camerieri, manca la voglia»: pizzeria costretta a chiudere di sabato perché manca personale

SACILE - L'ormai cronica penuria di personale lamentata da tempo dal settore della ristorazione sembra aver colpito anche Sacile. Chi sabato scorso si sia recato a cena alla pizzeria Madera di viale Lacchin si è trovato di fronte un foglietto che testualmente recitava: «Si avvisa la gentile clientela che il giorno 6 maggio (sabato) saremo aperti solo con la sede di via Mezzomonte 4, per mancanza di personale».

Manca personale: chiusi il sabato


Il locale di viale Lacchin è uno dei due che la famiglia Staiano manda avanti a Sacile.

Il più recente, aperto circa un anno fa di questi tempi. Spiega il direttore e pizzaiolo napoletano che sabato scorso sono stati costretti a fare una scelta «a causa della mancanza di personale. Noi della sede di viale Lacchin abbiamo tenuto chiuso e ci siamo spostati in blocco nella grande pizzeria che gestiamo ormai da anni di fronte al centro commerciale ai Salici, all'altro lato della statale 13». Tra la vecchia e la nuova pizzeria, Staiano stima manchino «almeno tre persone nel locale più grande ed almeno una qui in Viale Lacchin». La pizzeria di via Mezzomonte è da tempo abilmente gestita dalla figlia di Salvatore, la giovane ma ormai esperta Pia Francesca Staiano. Così, seppur a malincuore, perché quella del sabato è una serata di buoni incassi per una pizzeria, uno dei due locali è rimasto chiuso: «Del resto di là abbiamo dovuto far fronte ad oltre 300 coperti, non c'era scelta, non c'era abbastanza personale, sembra che nessuno voglia più fare questo mestiere».

Il cartello appeso sulla vetrina


Un cliente della pizzeria colto al volo sabato sera davanti al locale, dopo aver letto il cartello aveva sorriso pensando ad una bufala e ipotizzando invece che Staiano e i suoi si fossero uniti ai festeggiamenti per lo scudetto partenopeo. «Magari, purtroppo proprio no», smentisce Salvatore. Capiamo meglio: quanta gente lavora nelle due pizzerie? «Qui nel locale più piccolo attualmente sono sei, nell'altro, più grande, ce ne sono 13», titolari compresi. Una bella squadra, nulla da dire. Approfondendo, cosa si può aspettare un giovane che si offra per il servizio in sala? Quali sono i termini del contratto che proponete, per esempio per lavorare nella sede di viale Lacchin? "Lui" Staiano indica il dipendente presente al banco. «Lavora solo la sera: dalle 17 a circa le 23 per sei giorni su sette, ha il suo giorno libero il lunedì e percepisce 1.500 euro al mese. Secondo il contratto nazionale sarebbero un po' di meno, intorno ai 1.300 - 1.350 al mese, ma per incentivare cerchiamo di dare qualcosa in più».

Il refrain è poi il solito e ben noto. Secondo il pizzaiolo «il problema è un po' ovunque, anche nelle località di mare. Non vogliono fare questo mestiere, non vogliono lavorare il sabato e la domenica». Sottinteso, i ragazzi. Ma vale evidentemente un po' per chiunque cerchi lavoro. Staiano ricorda i bei tempi: «Prima del Covid, fuori dalla pizzeria c'era la fila per venirci a lavorare, soprattutto in periodi come questo, quando la scuola è ormai verso la fine dell'anno». Oggi la musica è cambiata e lui stesso non riesce a comprendere se e quale possa essere una soluzione al problema. «Forse un robottino che serve i clienti», ironizza ricordando una notizia recente. «Quello che per ora è certo è che neppure le agenzie di lavoro interinale hanno dei nomi per noi. Pare proprio che nessuno voglia fare più questo mestiere». Chissà se vi è un collegamento con la pandemia e i cambiamenti che ha portato con sé, oppure se si tratti di una sorta di "moda" ormai dilagata tra i giovani perché, come conferma Staiano «non troviamo italiani, ma nemmeno stranieri». E così, accanto al foglietto che avvisava della chiusura, sabato sera sulla vetrina ce n'era un secondo (che è ancora lì) e che ricorda «Cercasi personale di sala».

Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 07:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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